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Sinner: «Non sono al 100%, ma l’anca non mi preoccupa più»

In conferenza: «Posso esprimere un buon tennis anche in queste condizioni, ho deciso di giocare perché è un torneo importante»

Sinner: «Non sono al 100%, ma l’anca non mi preoccupa più»
Italy's Jannik Sinner concentrates before a point against Denmark's Holger Rune during their Monte Carlo ATP Masters Series Tournament quarter final tennis match on the Rainier III court at the Monte Carlo Country Club in Monaco on April 12, 2024. (Photo by Valery HACHE / AFP)

Inizierà lunedì contro Chris Eubanks il percorso di Sinner al Roland Garros. Il numero 2 del mondo torna in campo dopo l’infortunio all’anca che lo ha costretto a saltare il torneo di Roma.

Sinner, in conferenza stampa, ha parlato della decisione di giocare il Roland Garros e di come sono attualmente le sue condizioni fisiche.

«L’anca non mi preoccupa più. Non sono al 100%, ma non posso pretendere magie da me stesso».

Sinner: «So di poter esprimere un buon tennis anche in queste condizioni»

Sulla decisione di prendere parte al torneo: «So di poter esprimere un buon tennis anche nelle condizioni in cui sono adesso. Ho deciso di giocare il Roland Garros perché è un torneo importante. Spero di poterne essere parte se il mio corpo me lo permetterà».

«Migliorerò giorno dopo giorno. Lo scorso anno qui mi sono fermato al secondo turno, spero di riuscire a fare meglio, anche perché qui sulla terra rossa di Parigi ci giocheremo anche le Olimpiadi, devo crescere», ha concluso il tennista altoatesino.

Il Napolista sul tennista italiano 

Quando Jannik Sinner annunciò che avrebbe partecipato agli Internazionali di Roma, la mia fantasia tornò finalmente ai magici Anni 70 quando Adriano Panatta riunì sotto la bandiera italiana un intero popolo. Così sarebbe stato oggi se l’anca sbilenca di Jan non avesse rovinato la festa. Perché sono ormai 50 anni che la nostra Capitale tennistica è preda del sacco lanzichenecco. Al punto che negli ultimi lustri, non avendo più lustro indigeno, gli appassionati si sono accontentati della polvere di stelle, scegliendosi il campione straniero di turno per provare almeno l’effetto placebo.

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