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Nadal, i suoi rapporti con l’Arabia hanno creato delle crepe nella sua immagine perfetta (L’Équipe)

Non sono piaciute neanche le sue parole sull’uguaglianza degli stipendi tra tenniste e tennisti e la sua scelta di partecipare all’esibizione a Las Vegas

Nadal, i suoi rapporti con l’Arabia hanno creato delle crepe nella sua immagine perfetta (L’Équipe)
Spain's Rafael Nadal returns the ball to Italy's Flavio Cobolli during the ATP Barcelona Open "Conde de Godo" tennis tournament singles match at the Real Club de Tenis in Barcelona, on April 16, 2024. (Photo by Pau Barrena / AFP)

Rafa Nadal in Spagna è un mito, una leggenda. Ma l’apparenza inganna. Negli ultimi anni l’immagine tanto amata di Nadal ha subito alcune crepe, che l’’Équipe analizza.

“La Spagna non è mai d’accordo su nulla… tranne su Rafael Nadal. Profeta nel suo paese, lontano dalle controversie, dai conflitti regionali e dalle altre rivalità che agitano una nazione sempre alla ricerca di simboli comuni, il “Toro di Manacor” è diventato un emblema nazionale”.

Nadal è amato da tutti, ma la sua immagine di recente è stata offuscata

Nonostante l’amore nazionale, “dobbiamo riconoscere che l’immagine immacolata dell’icona si è offuscata. Nella sua roccaforte, tanto per cominciare. A Maiorca, la creazione della sua accademia di tennis inaugurata nel 2016 aveva infatti cristallizzato le critiche.

L’ottenimento dei permessi di costruire, grazie al voto su una legislazione quasi “su misura”, aveva fatto digrignare i denti: «Il trattamento preferenziale rispetto ai normali cittadini ha causato imbarazzo», spiega un giornalista maiorchino che preferisce restare anonimo.

E poi di recente Nadal è stato annunciato come ambasciatore del tennis in Arabia Saudia, il tennista maiorchino costruirà a Riyadh una nuova accademia. Una scelta che ha suscitato non poche polemiche.

Un contratto con l’Arabia Saudita ha screditato un’immagine pubblica precedentemente preservata. E se l’importo dell’accordo rimane riservato fino ad oggi, i sauditi non hanno l’abitudine di risparmiarsi quando si parla di soldi”.

Un’altra batosta “i suoi nuovi commenti sugli stipendi dei giocatori durante un’intervista rilasciata a febbraio alla giornalista star Ana Pastor sul canale televisivo laSexta: «Non sono un’ipocrita, non dirò cose che non penso. Gli investimenti nello sport femminile dovrebbero essere gli stessi che nello sport maschile, ma gli stipendi non dovrebbero essere gli stessi. E il maiorchino ha continuato: «Un uomo e una donna meritano le stesse opportunità ma l’uguaglianza non consiste nel fare regali. Il punto è che se Serena Williams genera (ndr spettatori) più di me, dovrà guadagnare più di me».

Ha fatto discutere anche la sua scelta di partecipare al “Netflix Slam”.

Altro elemento disturbante per un giocatore che ha avuto tante difficoltà a recuperare dall’ultimo infortunio: il suo rientro a inizio marzo durante un’esibizione a Las Vegas, contro Carlos Alcaraz, per conto di Netflix (Netflix Slam). Era la sua prima partita dal torneo di Brisbane di gennaio (dove era già tornato dopo un anno di assenza). Di fronte al rientro di Alcaraz dopo una distorsione alla caviglia, si trattava sicuramente di mettersi alla prova prima del primo Masters 1000 della sua stagione a Indian Wells. Ma questa decisione ha sorpreso ed è stata interpretata da alcuni come un segno che al giocatore interessava il cachet“.

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