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La schermitrice che ha denunciato lo stupro. Otto ore per ricostruire l’incubo col pm (Messaggero)

Come ha riferito il suo legale ci sono volute diverse pause perché la ragazza ha avuto diversi crolli ed è uscita alla fine dall’aula in lacrime

La schermitrice che ha denunciato lo stupro. Otto ore per ricostruire l’incubo col pm (Messaggero)
Db Milano 26/07/2023 - Campionati Mondiali di Scherma / foto Daniele Buffa/Image Sport

“Otto ore per ricostruire il peggiore degli incubi. Ripercorrendo attimo dopo attimo gli abusi subiti da due atleti durante un ritiro a Chianciano Terme, la giovane campionessa di scherma che ha denunciato la violenza è stata sentita ieri con la formula dell’incidente probatorio”.

Il Messaggero riporta oggi le notizie riguardo all’udienza della giovane schermitrice dell’Uzbekistan che, lo scorso agosto, quando aveva 17 anni, aveva denunciato tre atleti, un milanese di 18 anni, Lapo Jacopo Pucci, un foggiano di 20, Emanuele Nardella, e un minorenne, accusandoli di violenza sessuale di gruppo nella stanza di un hotel di Chianciano Terme (Siena) dove le squadre erano in ritiro.

«È decisamente provata – ha spiegato suo legale Luciano Guidarelli al termine dell’udienza – ci sono stati momenti in cui il giudice ha interrotto l’esame perché ha avuto dei crolli»

Ad accompagnare la giovane c’erano la madre, un amico e un legale della famiglia di origine straniera. Per tutto il tempo necessario a ricostruire di quei momenti di terrore, loro sono rimasti fuori dall’aula ad aspettare la ragazza, uscita in lacrime alla fine dell’incidente probatorio.

La linea difensiva dei ragazzi coinvolti punta sul consenso da parte della schermitrice. Quello che aveva in qualche modo fatto scattare le ire del legale della ragazza era stato il fatto che la Federazione non si era mossa e non aveva in qualche modo bloccato gli atleti coinvolti.

«Una volta preso atto che in questi campo circolano alcol e droghe – ha osservato ieri l’avvocato Guidarelli al termine dell’incidente probatorio – la Federazione doveva prendere provvedimenti, anche se sono droghe leggere. Non è un ambiente sportivo il luogo giusto, perché si dà una visione distorta di profili giovanili da tutelare. Ci sono informazioni che confermano che giravano questa sostante»

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