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Giuntoli porta alla Juventus Pompilio e forse Mantovani. Solo Micheli resta a Napoli

Ne scrive il Corriere dello Sport. L’ex ds porta a Torino i suoi uomini di fiducia, compreso Stefanelli dal Pisa

Giuntoli porta alla Juventus Pompilio e forse Mantovani. Solo Micheli resta a Napoli

Giuntoli porta alla Juventus Pompilio e forse Mantovani. Solo Micheli resta a Napoli.

Scrive il Corriere dello Sport:

La notizia di Manna in azzurro è venuta fuori ieri mattina con prepotenza, e ieri sera, prima della sfida, Giuntoli è stato ovviamente interrogato sul tema del destino del proprio vice. La domanda è inevitabile, lo è altrettanto la risposta: «Non commento indiscrezioni, sinceramente. Vorrei parlare della partita», il primo passo sul terreno minato. E ancora: è una smentita? «Non commento indiscrezioni, voglio parlare della partita». Se Manna andrà al Napoli, comunque, Giuntoli porterà alla Juve un altro dirigente azzurro: Giuseppe Pompilio detto Peppe, ex braccio destro del dt bianconero a Castel Volturno, ora in scadenza. Alla Continassa lo raggiungerà anche Stefano Stefanelli, altro pezzo del suo entourage storico, ora ds del Pisa. Non è escluso che alla squadra sia aggregato Leonardo Mantovani, membro dello scouting azzurro.

A Napoli rimarrebbe il solo Micheli capo scouting promosso a direttore delle operazioni di calciomercato. Micheli criticato più volte da Antonio Corbo in questa stagione.

Il dopo Giuntoli: De Laurentiis va a picco, con Micheli e Chiavelli è la triade dell’improvvisazione.

Lo scrive Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica.

Dopo vent’anni di presidenza scorbutica ma con conti sani e buone visioni si distingue in un campionato con disavanzo lordo di 3,3 miliardi. Una luce nel buio fosco del calcio italiano. Ma oggi De Laurentiis va a picco con il suo tesoro di circa 200 milioni, tra sconfitte e fischi. E deve decidere: lascia o rifà il Napoli, come e con chi? È andato a sbattere per una fatale distrazione. Volle fare dello scudetto un dimenticabile festival, nessuno ne parla più.

Lasciò chiavi ed un progetto quasi in bianco ad Andrea Chiavelli, amministratore delegato, fiscalista acuto e preparato, ma convinto di conoscere bene anche il calcio avendo amato una delle sue squadre romane. I successi economici di De Laurentiis sono in parte merito suo, in perfetta simmetria è pure colpa sua il disastro tecnico di quest’anno. Chiavelli si sta defilando, ma ha deciso troppo per non lasciare le impronte sul rovinoso progetto. Si è spento come un petardo nel temporale.

La triade dell’improvvisazione sul mercato si completa con Maurizio Micheli, mestiere Scouting. (…) Micheli va valutato non per l’indiscussa onestà, ma per i risultati pessimi. Non era mai successo nella storia del Napoli che tutti gli acquisti, estivi e invernali, risultassero sbagliati.

Nessuno si è rivelato utile alla squadra, virtualmente bocciati o emarginati da tre allenatori su tre. Si spera che il tempo dia una seconda verità su Natan. L’Ufficio Scouting lo presentò come l’erede di Kim, che fino al 4 maggio valeva mezza difesa. In comune non hanno niente, neanche il colore degli occhi. 
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