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Tardelli: «Juan Jesus è il vero vincitore, i calciatori dovrebbero essere esempi di educazione»

Al CorSport: «Credo che Acerbi abbia commesso una sciocchezza, ma penso anche che una sciocchezza più grande l’abbia commessa chi l’ha giudicato».

Tardelli: «Juan Jesus è il vero vincitore, i calciatori dovrebbero essere esempi di educazione»
Db Torino 13/05/2014 - finale Europa League / Siviglia-Benfica / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marco Tardelli

L’ex calciatore Marco Tardelli intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato della sentenza sul caso Acerbi-Juan Jesus.

L’intervista a Tardelli: «Juan Jesus è il vero vincitore»

Ha detto che il calcio ha i valori della vita: ne è convinto anche dopo il caso Acerbi-Juan Jesus?

«I calciatori sono sotto i riflettori e dovrebbero essere esempi di educazione, quante volte lo sentiamo ripetere? Basterebbe avere la forza di dire “ho sbagliato” e non “sciacquatevi la bocca” come ho letto sui social».

Ritiene l’assoluzione dell’interista da parte del giudice sportivo una decisione ingiusta?

«Diciamo che nell’ultimo periodo sono state emesse delle condanne particolari da parte della giustizia sportiva. Sinceramente, credo che Acerbi abbia commesso una sciocchezza perché è un bravo ragazzo e un professionista serio. Ma penso anche che una sciocchezza più grande l’abbia commessa chi l’ha giudicato. Però è solo una mia idea».

È una storia in cui perdono tutti…

«Non tutti. Juan Jesus aveva sistemato tutto, perdonando Acerbi già in campo. Lui è il vero vincitore».

Si parla spesso del rapporto tra giovani e risultati. Secondo lei, quelli bravi è meglio tenerli in U21 per conquistare una qualificazione all’Europeo o farli salire in Nazionale maggiore per giocare delle amichevoli?

«Quelli bravi devono andare su. E non mi piace quando poi tornano giù, perché scendono con un’altra testa. L’obiettivo primario dev’essere la Nazionale maggiore, vale più di qualsiasi trofeo giovanile».

Napoli e Lazio, prima e seconda l’anno scorso, sono le grandi delusioni?

«A Napoli dopo Spalletti hanno fatto tante scelte sbagliate. Ci si è messo anche lo scarso rendimento di Kvara e il periodaccio di Osimhen. La Lazio ha perso Milinkovic, aveva bisogno di rinforzarsi e credo che Sarri non sia stato ascoltato».

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