Alla Rai: «C’erano diversi calciatori che potevano anche far parte della tournée in America, ma Nunziata aveva match più importanti».

Luciano Spalletti, ct della Nazionale italiana, ha parlato ai microfoni della Rai prima del match degli Azzurrini Under 21 contro la Turchia:
«Ci sono diversi calciatori che possono venire a lavorare con noi in questa Nazionale e che potevano anche far parte della tournee in America. Con Nunziata ci sentiamo continuamente, si lavora allo stesso modo. Tutti e due siamo allenatori della Nazionale maggiore e dell’Under 21 e questo discorso è esteso anche all’Under 20 di Bollini».
C’è possibilità per qualcuno di andare all’Europeo?
«Certamente, l’Under 21 è l’estensione della Nazionale maggiore. Avevamo due amichevoli e potevamo fare delle prove, mentre la Nazionale di Nunziata si gioca la qualificazione. Lui aveva partite più importanti».
Alcuni nomi sono particolarmente sotto i riflettori?
Spalletti: «Quelli che vedono tutti, dipende da ciò che dimostrano sul campo e anche da ciò che pensiamo noi su come comporre una rosa. Dipende anche da quanto hanno a cuore il discorso della Nazionale, la serietà e l’umiltà nel fare le cose».
L’Italia commentata dalla Süddeutsche
La Nazionale, la Ferrari. Sono miti un po’ in decadenza. Per dire: basta vedere l’ascesa di Sinner nella percezione degli italiani. In particolare, scrive la Süddeutsche il calcio è come se fosse in una sorta di limbo, di crisi d’identità condivisa.
“In Italia – scrive il giornale tedesco – quando si tratta di questioni come questa, il calcio è un blocco monolitico. I calciatori hanno un rapporto piuttosto ambivalente con se stessi in questo momento: in estate andranno agli Europei in Germania da detentori del titolo, e il torneo paneuropeo del 2021 ha dato ancora una volta un senso di orgoglio agli italiani. Da un lato. D’altronde il ritorno tra le maggiori potenze del calcio è stato fugace, solo una scintilla: è mancata la qualificazione al Mondiale in Qatar, come già avvenuto ai Mondiali precedenti. Una vergogna, ancora una volta. I calciatori italiani si trovano attualmente in una sorta di fase di scoperta di sé”.