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Raspadori (costa 40 milioni) o Gudmundsson, l’Inter cerca l’attaccante di riserva (Corsport)

Il genoano costa meno (30 milioni) e non ci sarebbe da abbattere il muro di De Laurentiis. La formula di acquisto sarebbe più duttile

Raspadori (costa 40 milioni) o Gudmundsson, l’Inter cerca l’attaccante di riserva (Corsport)
Ci Salerno 04/11/2023 - campionato di calcio serie A / Salernitana-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Giacomo Raspadori

Raspadori o Gudmundsson, l’Inter cerca l’attaccante di riserva. Ne scrive il Corriere dello Sport.

La ricerca riguarda il quarto attaccante dopo Lautaro, Thuram e l’iraniano Taremi.

Ecco cosa scrive il Corsport dell’opzione Raspadori.

A suo favore c’è sicuramente il passaporto. Da anni, infatti, in casa nerazzurra vengono privilegiati i giocatori nostrani. (…) Raspadori, inoltre, è una certezza della Nazionale: significa che è già abituato a giocare con diversi nerazzurri, visto che il contingente più consistente in azzurro lo fornisce proprio l’Inter. Peraltro, con i suoi 24 anni appena compiuti, l’attaccante di Bentivoglio è ancora in una fase di crescita della sua carriera, con mezzi evidentemente ancora da scoprire e da far esplodere. A Napoli, il suo percorso si è complicato e cambiare maglia potrebbe aiutarlo a rilanciarsi.

Ha cominciato a calpestare i palcoscenici più prestigiosi, compreso quello della Champions, dove è riuscito ad essere protagonista. In nerazzurro potrebbe essere gettato nella mischia in qualsiasi situazione. Per di più, potendo sfruttarlo sia da prima sia da seconda punta: quello che in un certo senso è Lautaro, di cui sarebbe l’alter ego ideale. 

Il Corsport scrive che

Gudmundsson  è anche più facile da raggiungere. Non ci sarebbe da abbattere il muro che De Laurentiis è già pronto ad erigere per Raspadori. Costa anche qualche milione in meno: poco più di 30 rispetto ai 40 dell’azzurro. E, nell’affare, potrebbero anche essere studiate formule particolari, come il prestito con obbligo di riscatto, oltre all’inserimento di qualche baby nerazzurro.

Raspadori bocciato in Nazionale

La Nazionale ieri sera ha vinto 2-0 la seconda amichevole della tournee americana contro l’Ecuador. 2-0 siglato Pellegrini-Barella che regala a Spalletti alcune sicurezze ma lascia anche tanti dubbi. Tra questi il ruolo di Raspadori, attaccante del Napoli che proprio con l’attuale ct in panchina l’anno scorso segnava con discreta regolarità. Ieri Spalletti lo ha schierato al centro dell’attacco del 3-4-2-1. I giudizi dei quotidiani però non sono positivi.

Raspadori, contro l’Ecuador lunico pallone utile lo spara in tribuna

L’unica sufficienza è quella di Repubblica che elogia le corse dell’attaccante italiano: “Grandi rincorse per far scattare il pressing di reparto, meno brillante sulle ripartenze, quando è andato sempre a cercare il lato sinistro, dove nel Napoli c’è Kvaratskhelia e qui Dimarco, senza vedere i vuoti a destra“.

Poi comincia una sfilza di 5.5 e 5. Il Messaggero sottolinea i palloni persi da Raspadori: “Molto intraprendente, poco concreto. Perde diversi palloni, concedendo l’opportunità della ripartenza agli avversari, e calcia fuori in un paio di occasioni. Nella ripresa, di testa consegna il pallone al portiere dell’Ecuador“.

Anche il Giornale sulla stessa linea. 5.5, “L’unico pallone utile lo spara in tribuna. Però l’intesa con
Zaniolo c’è“. Stesso voto anche per il CorSera: “Raspadori Prezioso per la manovra in attacco o troppo leggero in area? Nel dubbio prende la punizione da cui nasce il gol e dà una palla illuminata a Zaniolo“.

Non va meglio sui quotidiani sportivi. Il CorSport lo boccia con un sonoro 5. “Solito lavoro, più nascosto che palese, da centravanti fisicamente atipico. Epperò si vede che non è il giorno, la dedizione non si discute, l’altruismo anche, sul resto c’è materiale per disquisire. Il colpo di testa morbido su assist di Pellegrini nella ripresa la conferma: non è Retegui, questo sì“.

Per la Gazzetta la sua prestazione è da 5.5. “La sua generosità diventa quasi una condanna: crea spazi agli inserimenti altrui, ma paga fisicamente la morsa ecuadoriana. Sulla prima vera chance viene murato, la seconda diventa un debole colpo di testa. La cosa migliore: un’illuminazione per Zaniolo

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