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La Roma elimina dalla rassegna stampa gli articoli sulla donna licenziata, come se non esistesse (Repubblica)

La donna licenziata convocata in Procura Figc con la Ceo Souloukou. Il giovane che ha diffuso il video, ieri ha giocato in Primavera

La Roma elimina dalla rassegna stampa gli articoli sulla donna licenziata, come se non esistesse (Repubblica)
Tirana (Albania) 25/05/2022 - finale Conference League / Roma-Feyenoord / foto Image Sport nella foto: Dan Friedkin

La Roma elimina dalla rassegna stampa gli articoli sulla donna licenziata, come se non esistesse. Lo scrive l’edizione romana di Repubblica.

Hanno parlato tutti, ora tocca a lei raccontare la sua verità. L’ex dipendente della Roma licenziata dopo la diffusione di un video intimo tra calciatori e dirigenti del club, è stata convocata dalla procura federale. Domani mattina verrà sentita per il sexgate che sta scuotendo Trigoria. Insieme a lei saranno ascoltati Lina Souloukou, ceo della società giallorossa e Lorenzo Vitali, avvocato del club e firmatario della lettera di licenziamento.

La giustizia sportiva vuole verificare eventuali responsabilità dei tesserati giallorossi rispetto alla diffusione del video. Secondo la ricostruzione della donna, sarebbe stato un calciatore della Primavera a sottrarre il video dal suo cellulare per poi girarlo nelle chat della squadra. Dando così il via all’ipotesi di revenge porn all’interno del centro sportivo giallorosso.

Al giovane calciatore, entrato in questa vicenda da minorenne e ora 19enne, potrebbe essere contestata la violazione dell’art. 4 di giustizia sportiva (“ principi di lealtà, correttezza e probità”) e alla Roma l’art. 6 dello stesso (“ responsabilità oggettiva”).
Intanto il calciatore, presunto colpevole del furto del video, ieri pomeriggio è sceso regolarmente in campo con la Roma Primavera nella sfida pareggiata 1- 1 contro l’Inter allo Stadio Tre Fontane.
Intanto, nel quartier generale del club dove è tornato a farsi vedere Eric Williamson, uomo forte di Dan e Ryan Friedkin, l’argomento non viene menzionato nella rassegna stampa giornaliera a disposizione dei top manager del club.

Roma, se la donna licenziata denuncia per revenge porn, mezza Trigoria sfilerà in tribunale (Repubblica)

La Roma ammette che il video hard è girato tra i tesserati. Lei può denunciare per revenge porn. Lo scrive Repubblica che, come altri quotidiani, dedica una pagina alla vicenda della donna licenziata dalla Roma. In realtà le persone licenziate sono due: lei e il suo fidanzato, entrambi dipendenti della Roma. Un giocatore della Primavera della Roma ha rubato il video dal cellulare di lei e lo ha fatto girare. La Roma, per tutta risposta, ha licenziato le due vittime e coperto il calciatore. Notizia che è ovviamente rimbalzata anche all’estero.

Repubblica sintetizza perfettamente il concetto:

Una clip a luci rosse che doveva rimanere nella disponibilità della coppia — compagni nella vita di tutti i giorni — e che invece il giovane atleta ha fatto circolare. Così il video è diventato virale distruggendo la reputazione di due persone. A questo punto il club prende una decisione. Sanzionare chi ha sottratto la clip e le altre persone che lo hanno divulgato? No. Bensì cacciare coloro i quali hanno subito il furto del filmino.

Repubblica si sofferma sul comunicato di ieri della società dei Friedkin.

Nella lettera di licenziamento si sottolinea come la clip «sia stata visionata da gran parte del personale e dei giocatori della società, ivi compresi quelli minorenni». Domanda: Quindi anche i calciatori della prima squadra? Una motivazione che farebbe saltare dalla sedia gran parte dei penalisti romani e anche molti pm. In pratica si ammette che un video privato ha girato allegramente tra i tesserati del club. «Visionato », e fatto circolare senza il consenso dei protagonisti. Ma cosa potrebbe accadere se la dipendente denunciasse per revenge porn? Si tratta di un reato che punisce chi «diffonde video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate». Insomma con una querela potrebbe partire una maxi inchiesta che coinvolgerebbe mezza Trigoria visto che, molto probabilmente, la clip è rimbalzata da un telefonino a un altro. Perciò le ipotetiche responsabilità non sarebbero solo da addebitare al giovane della primavera ma a chiunque, ricevendolo, l’abbia fatto circolare.

Intanto la procura della Federcalcio ha aperto un’indagine. Tutti quei tesserati che hanno contribuito a far circolare la clip sono potenzialmente indagabili per slealtà sportiva. Ancora non è stato fissato un calendario, ma a breve potrebbero sfilare di fronte alla giustizia sportiva dirigenti, come la general manager Lina Souloukou e diversi calciatori.

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