Oaktree dubita che Zhang saldi il prestito alla nuova scadenza e non vuole in carico l’Inter, ma al momento nessuno è disposto ad acquistare il club.

Il presidente dell’Inter, Stevan Zhang, sta lavorando per posticipare la scadenza del prestito concesso da Oaktree. Lo scrive il Corriere dello Sport. Zhang ha fatto la proposta, il fondo americano non ha ancora dato una risposta ufficiale. Esistono forti dubbi sui vantaggi di questa operazione.
Il piano di Zhang: saldare gli interessi e proroga fino al 2026
Scrive il Corriere dello Sport:
In questo momento, sul tavolo del fondo americano c’è la proposta formulata dal presidente nerazzurro: saldo degli interessi sin qui maturati, vale a dire poco più di 100 milioni (dai 275 del prestito fino ai poco più di 380 conseguenza di 3 anni al 12%), proroga della scadenza al 2026 o al 2027, con tasso alzato al 16%. Per intendersi, si tratterebbe di circa altri 60 milioni all’anno. Così, Zhang junior guadagnerebbe altro tempo per migliorare i conti e dare stabilità alla società, mentre nel frattempo verrebbe anche definita la questione stadio: il tutto nella speranza di trovare un soggetto disposto a comprare l’Inter per una valutazione anche superiore agli 1,2 miliardi richiesti finora.
I dubbi di Oaktree
In questa situazione, Oaktree attende. Non è convinta della proposta ma non ha molte altre soluzioni. Il presidente dell’Inter quindi sta cercando di sfruttare questo aspetto:
“Tra i vertici del fondo americano non mancano le perplessità. La convinzione, infatti, è che, pur incassando subito quei 100 milioni, il resto tra i 275 del prestito e i nuovi interessi non verrà comunque restituito nemmeno alla nuova scadenza. Il problema, però, è che Oaktree, come noto, una volta riscattate le azioni del club nerazzurro, non avrebbe intenzione di prendersi carico della gestione della società. L’idea, infatti, era quella di riuscire a trovare un interlocutore disposto ad acquistare l’Inter. Tuttavia, ad oggi, non è stato individuato nessuno”. Zhang punta proprio su questa situazione.