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Per Mazzarri è stata una beffa, era la chance per dare un timbro al Napoli targato Mazzarri (Gazzetta)

Gli azzurri avevano lo sguardo deluso ma non privo della consapevolezza di aver raschiato dal proprio serbatoio le energie richieste

Per Mazzarri è stata una beffa, era la chance per dare un timbro al Napoli targato Mazzarri (Gazzetta)
Napoli's Italian head coach Walter Mazzari looks on during the Italian Super Cup final football match between Napoli and Inter Milan at Al-Awwal Park Stadium in Riyadh, on January 22, 2024. (Photo by AFP)

Per Mazzarri è stata una beffa, era la chance per dare un timbro al Napoli targato Mazzarri. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.

Il silenzio ha scortato il Napoli dopo il fischio finale. Il gol preso sui titoli di coda della gara quando ormai l’opportunità dei rigori era all’orizzonte è sembrata l’ennesima beffa che la squadra col tricolore sul petto si è sentita infliggere in questa annata che sembra sempre più pronta a esibire conti da pagare. Mentre si dirigevano verso la premiazione per chi arriva al secondo posto, gli azzurri avevano lo sguardo deluso ma non privo della consapevolezza di aver raschiato dal proprio serbatoio le energie richieste. Non c’era Mazzarri a ritirare la medaglia d’argento. Risentito, secondo quello che è emerso, per la direzione arbitrale, ma anche per il peso di una beffa che il tecnico ha sentito in una chiave pure molto personale, era la chance per dare un timbro anche al Napoli targato Mazzarri.

Mazzarri ha liberato il Napoli dalle catene del 4-3-3

La sconfitta e soprattutto il modo in cui è maturata non devono far dimenticare quel che ha realizzato Mazzarri in Arabia Saudita. Walter Mazzarri in pochi giorni ha probabilmente aiutato il Napoli del futuro a vincere. Lo ha liberato dalle catene del 4-3-3: un dogma cui De Laurentiis aveva inchiodato il Napoli fino a portarlo negli abissi. Mazzarri ha guardato da vicino il fondo del pozzo e ha deciso che era giunto il momento di cambiare. Difesa a tre e addio a quello schema di gioco che affligge il Napoli sin dai tempi di Sarri.

In un colpo solo Mazzarri ha restituito l’anima al Napoli, ha finalmente mostrato che è ancora una squadra. Gli azzurri hanno battuto 3-0 la Fiorentina e hanno giocato alla parti con l’Inter. Anche con un uomo in meno, dopo l’espulsione di Simeone, il Napoli ha resistito, almeno fino al 91esimo. Non solo, Mazzarri questa sera si è reso protagonista di invenzioni tattiche che hanno preso in contropiede Inzaghi.

Come abbiamo scritto:

Anche stasera ha ovviamente confermato la difesa a tre. Ma non si è fermato a questo. L’invenzione del livornese è stata Politano su Calhanoglu in fase di costruzione nerazzurra. Un’intuizione da grande tecnico. A questo servono gli allenatori: a trovare le soluzioni partita per partita, non certo a ripetere all’infinito il proprio gioco in nome di un’ottusità sbandierata per coerenza. Mazzarri ha mostrato lucidità e capacità di studiare gli avversari. Inzaghi non è mai riuscito a trovare le contromisure.

Ma ciò che ci interessa più di tutto, è l’eredità della settimana in Arabia Saudita. L’eredità che tutto merito del lavoro di Mazzarri. Basta vivere di nostalgie. A Napoli si può giocare in ogni modo e deve valere ance per il futuro. De Laurentiis ha tanti meriti per la sua presidenza a Napoli. Ma faccia il presidente. Il calcio, inteso come tattica e come tutto quel che accade sul terreno di gioco, non è roba per lui. Non gli appartiene. Faccia il presidente. Si circondi di validi collaboratori. Ma non metta bocca sugli schemi di gioco. Il Napoli non disperda l’eredità saudita. Mazzarri ha mostrato che un altro calcio è possibile. Non chiudiamo gli occhi. Apriamoci al futuro.

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