Non si faccia intossicare dai veleni. Si rituffa in campionato con maggior consapevolezza della propria forza e delle proprie aspirazioni Champions

Il Napoli ha ritrovato gambe, spirito, compattezza tattica, non si faccia intossicare dai veleni. È quel che scrive la Gazzetta dello Sport.
Anche il Napoli si rituffa in campionato con maggior consapevolezza della propria forza e delle proprie aspirazioni Champions. Nelle due partite di Riad ha ritrovato tante cose perdute: gambe, spirito, compattezza tattica. Non deve farsi intossicare dai veleni.
Non è l’Inter di venerdì, si vede subito. Per scelta e per i meriti del Napoli. Per scelta perché non si può ancora pressare a tutta per 90’, dopo 72 ore, ma anche perché Inzaghi non vuole esporsi esageratamente alle ripartenze di Mazzarri che ha disegnato un’intelligente copertura degli spazi. Il Napoli non commette l’errore di chiudersi e lasciare palleggiare l’Inter sul perimetro dell’area. Cerca di spezzare le linee di gioco più avanti, con una forma molto liquida. Tre difensori centrali, però l’impostazione è sempre a 4 con Mazzocchi, basso a sinistra. L’altro esterno, Zerbin, resta più alto e copre su Dimarco. Asimmetrici anche i mediani: più basso Lobotka, più alto Cajuste che aiuta le ripartenze. Dalla linea arretrata si alza anche Juan Jesus per collaborare in costruzione. Le punte aspettano l’onda buona, da cavalcare in ripartenza. Questo Napoli liquido, con pedine che si alzano e si abbassano, copre benissimo il campo e intercetta l’Inter senza invitarlo in casa.
Mazzarri ha liberato il Napoli dalle catene del 4-3-3 (Napolista)
La sconfitta e soprattutto il modo in cui è maturata non devono far dimenticare quel che ha realizzato Mazzarri in Arabia Saudita. Walter Mazzarri in pochi giorni ha probabilmente aiutato il Napoli del futuro a vincere. Lo ha liberato dalle catene del 4-3-3: un dogma cui De Laurentiis aveva inchiodato il Napoli fino a portarlo negli abissi. Mazzarri ha guardato da vicino il fondo del pozzo e ha deciso che era giunto il momento di cambiare. Difesa a tre e addio a quello schema di gioco che affligge il Napoli sin dai tempi di Sarri.
In un colpo solo Mazzarri ha restituito l’anima al Napoli, ha finalmente mostrato che è ancora una squadra. Gli azzurri hanno battuto 3-0 la Fiorentina e hanno giocato alla parti con l’Inter. Anche con un uomo in meno, dopo l’espulsione di Simeone, il Napoli ha resistito, almeno fino al 91esimo. Non solo, Mazzarri questa sera si è reso protagonista di invenzioni tattiche che hanno preso in contropiede Inzaghi.
Anche stasera ha ovviamente confermato la difesa a tre. Ma non si è fermato a questo. L’invenzione del livornese è stata Politano su Calhanoglu in fase di costruzione nerazzurra. Un’intuizione da grande tecnico. A questo servono gli allenatori: a trovare le soluzioni partita per partita, non certo a ripetere all’infinito il proprio gioco in nome di un’ottusità sbandierata per coerenza. Mazzarri ha mostrato lucidità e capacità di studiare gli avversari. Inzaghi non è mai riuscito a trovare le contromisure.
Ma ciò che ci interessa più di tutto, è l’eredità della settimana in Arabia Saudita. L’eredità che tutto merito del lavoro di Mazzarri. Basta vivere di nostalgie. A Napoli si può giocare in ogni modo e deve valere ance per il futuro. De Laurentiis ha tanti meriti per la sua presidenza a Napoli. Ma faccia il presidente. Il calcio, inteso come tattica e come tutto quel che accade sul terreno di gioco, non è roba per lui. Non gli appartiene. Faccia il presidente. Si circondi di validi collaboratori. Ma non metta bocca sugli schemi di gioco. Il Napoli non disperda l’eredità saudita. Mazzarri ha mostrato che un altro calcio è possibile. Non chiudiamo gli occhi. Apriamoci al futuro.