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Mazzarri: «Il Napoli tira male in porta, non si può entrare in porta sempre con l’uno-due»

In conferenza: «L’Inter non aveva fatto niente e ha trovato il gol col tiro dalla distanza. Dobbiamo allenarci sui tiri da fuori area»

Mazzarri: «Il Napoli tira male in porta, non si può entrare in porta sempre con l’uno-due»
Cagliari's Italian coach Walter Mazzarri gestures during the Italian Serie A football match between Inter Milan and Cagliari at the Giuseppe Meazza Stadium in Milan on December 12, 2021. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP)

Mazzarri: «Il Napoli tira male in porta, tiriamo alto. Dobbiamo allenarci sui tiri da fuori».

Lo ha detto il tecnico del Napoli in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Braga.

«Con la Juventus abbiamo fatto sette tiri, purtroppo se non fosse stato il giorno prima di una partita importante avrei fatto tiri in porta. Tiriamo male, tiriamo alto. Il primo anno che ero a Napoli, i centrocampisti fecero zero gol. Con Dzemaili e Inler che fecero 8 e 6 gol, arrivammo secondi, bisogna trovare il gol dalla distanza. L’Inter non aveva fatto niente e ha trovato il gol col tiro dalla distanza. Bisogna trovare anche il gol da fuori, non si può entrare in porta sempre con l’uno-due».

IL RESTO DELLA CONFERENZA

Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri in conferenza per presentare la sfida contro il Braga di domani sera al Maradona, sfida che per gli azzurri significa dentro o fuori dalla Champions.

«Domani è fondamentale passare il turno, innanzitutto. Sono proiettato di giorno in giorno amigliorare ogni aspetto che ho visto. Deve ritrovare l’equilibrio che aveva lo scorso anno, non concedere ripartenze, gol un po’ così che l’anno scorso non prendeva, fase difensiva più attenta, squadra compatta. In parte si sono visti aspetti migliorati. Dal punto di vista del risultato siamo stati carenti. Mi aspetto squadra più solida, più compatta. Il calcio che ha fatto vedere anche con me, perché con la Juve si è giocato molto bene nel primo tempo, anche con l’Inter. Domani è importante passare il turno, essendo solidi senza regalare nulla».

Emergenza sulla sinistra, ha pensato di tornare alla difesa a tre?

«Coi nomi sono un disastro anche con quelli italiani, figuriamoci quello georgiano. Io avevo un giocatore che si chiamava Rodrigo, lo chiamavo Ignazio. Sono venuto qua perché mi piaceva giocare a quattro. Da quando sono qui, tutti mi chiedono di tornare a tre. Dalla parte sinistra siamo carenti, è successo di tutto. Il ragazzo che sta giocando ora, ha fatto quello che poteva fare. Mi aspetto che spinga di più, ho saputo che in Brasile giocava esterno e spingeva. È normale che si paghi un dazio quando arrivi dal Brasile. Questo ragazzo (Natan, ndr) sta facendo sempre meglio. Zanoli (che Mazzarri chiama Zaniolo, ndr). può giocare a sinistra, anche lui era infortunato. l’importante è che siamo più tranquilli. C’è questa apprensione che dobbiamo migliorare. La cosa fondamentale è la solidità di squadra, deve riprendere le certezze che aveva».

Preparazione atletica, fase difensiva da migliorare o la maggior cattiveria sotto porta: che cosa chiede?

«Per quello che ho visto, in tutti i campionati chi ha vinto lo scudetto ha sempre avuto la difesa migliore. Bisogna acquisire sicurezza difensiva mentre facciamo il nostro gioco, questo dà meno sicurezza ai giocatori. l’importante è che le occasioni vengono, mi preoccupa meno la fase d’attacco. Bisogna migliorare la fase difensiva, è l’aspetto che vorrò vedere domani».

Mazzarri ti preoccupa l’aspetto psicologico?

«La paura no, però c’è un momento in cui ti gira storto e si vede che la squadra accusa il colpo. In passato continuava a giocare, perciò dico che abbiamo bisogno delle certezze per ritrovare tranquillità. Se non perde palla, se non commette errori, la vittoria arriverà presto. Non dobbiamo sottovalutare il Braga, stare attenti anche sui calci d’angolo per noi. L’avete visto nelle partite precedenti, io guardavo il Napoli». (il riferimento è al gol subito dal Berlino a Napoli con Garcia allenatore)».

Lei diceva che dopo quattro partite si cominciava a sentire la fatica, la pensa ancora così?

«Anni fa dopo la terza partita da titolare, mi succedeva che lo stesso titolare facesse una partita bruttissima. Oggi i calciatori lo vivono in altro modo. Giocano ogni tre giorni sei sette partite e non risentono. È cambiato tanto. Se fai fare loro il giusto recupero, mentalmente sono più liberi».

Mazzarri domani si passa anche senza vincere, questo può influenzare la squadra?

«Ho cercato di non fare nemmeno un ragionamento da quello che dobbiamo vincere la partita in casa. Domani dobbiamo provare a concedere pochissimo all’avversario, ci servirà per il prosieguo. Dobbiamo guardare quest’aspetto, vorrei vincere senza subire gol».

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