Mai come ieri sarebbe servita una squadra di banditi. Ma il carattere non è nelle corde di questo gruppo che difetta anche in tenuta atletica

Ieri sera alle 18, dopo alcuni tafferugli tra tifosi sedati dalla polizia, il fischio d’inizio tra Bologna e Roma. Era il preludio alla disfatta di Mourinho. Contro Thiago Motta, la squadra dello Special One si sgonfia e perde 2-0. Orfana delle stelle Dybala e Lukaku, i giallorossi si rivelano incapaci di costruire trame di gioco interessanti.
Al contrario, il Bologna dei terribili ragazzini corre, si diverte e vince. Il primo gol è da prime pagine del manuale del calcio. Lettura sbagliata del centrocampo della Roma che si lascia infilzare dall’inserimento di Freuler. In quel momento si aprono praterie che il centrocampista svizzero sfrutta servendo sempre in verticale Ndoye. Palla in mezzo all’area, Pellegrini in ritardo su Moro che arriva a rimorchio e gol per il Bologna. Il secondo è un altro capolavoro tattico, che libera le fascia destra, condito dalla tecnica di Zirkzee.
Il giudizio finale è impietoso con la squadra di Mourinho. Il Messaggero parla di squadra senza personalità:
“Quel che preoccupa, in ottica futura, è la poca personalità di questa squadra. Perché paradossalmente il discorso del gioco – che spesso divide in città – lascia il tempo che trova. Le squadre di Josè Mourinho non hanno mai rubato l’occhio ma hanno sempre regalato un’idea di compattezza che questo gruppo se la sogna. Mai come ieri sarebbe servita una squadra di banditi. Ma il carattere non è nelle corde di questo gruppo. Che difetta anche in tenuta atletica (e la differenza di corsa stavolta è difficilmente spiegabile con l’impegno di giovedì contro lo Sheriff, poco più di un’amichevole) e qualità tecnica. «Non siamo riusciti a fare due passaggi di fila», è l’accusa più grande che si può fare. E a muoverla non è un giornalista o un tifoso ma Mourinho“.