Zaire-Emery: «Non ho idoli, ho sempre preferito giocare in strada con gli amici che guardare partite in tv»

Il talento del Psg a Tuttosport: «Mi hanno suggerito la maglia n. 24: 6 come mediano, 8 come centrocampista centrale e 10 come trequartista»

Zaire-Emery psg

La partita di Champions tra Psg e Milan ha acceso i riflettori su un giovane talento. Non è Mbappé ma colui che in quella partita al Parco dei Principi ha fornito due assist. Si tratta di Zaire-Emery, corsa, qualità, fisico e visione. Ha 17 anni.

Tuttosport è riuscito a intervistarlo:

«I complimenti fanno piacere e inorgogliscono. Ma poi finiscono lì perché domani è un altro giorno. Domani vuol dire arrivare presto al campo e allenarsi, allenarsi, allenarsi. Il lavoro è fondamentale: quello atletico, fisico e sul pallone. Solo così si migliora».

La sua lucidità a 17 anni è disarmante, insieme alla sua determinazione (da non confondere con arroganza):

«Io quando scendo in campo non li guardo, non guardo in faccia nessuno. Penso solo ad andare a caccia del pallone, a conquistarlo, a far ripartire l’azione e se possibile a fornire il maggior numero di assist ai miei compagni».

Idoli?
«Non ne ho. Lo dico sinceramente. Ho sempre preferito scendere in strada e giocare con gli amici d’infanzia a Montreuil piuttosto che guardare le partite in tv. Comunque ora le guardo, ovvio, però come amante del gioco del calcio. Senza avere idoli». (Il suo allenatore delle giovanili dell’Aubervilliers lo paragonava a Zidane).

Diversi compagni hanno suggerito a Zaire-Emery di indossare la maglia numero 24 (lui indossa la 33):

«Perché 24 è la somma di 6 più 8 più 10. Così: il 6 come mediano, l’8 come centrocampista centrale e il 10 come trequartista…».

Questo l’anno buono per la Champions?
«In compenso sono arrivati altri bravi calciatori. Io dico che adesso siamo più solidali, più compatti, più amalgamati, più collettivo. Tutti vogliono conquistare la Champions League ma alla fine, lo sappiamo, è solo una a vincerla. L’anno scorso il Manchester City ci è riuscito per la prima volta dopo tanti tentativi? Allora vediamo di fare così pure noi».

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