Sassi sul bus di Grosso, c’è un colpevole: condannato a 4 mesi di carcere e 3 anni senza stadio

E' un tifoso del Marsiglia, ovviamente. So Foot si chiede ironicamente se non guardare il Marsiglia per tre anni sia davvero una punizione

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Lyon's Italian head coach Fabio Grosso looks on prior to the French L1 football match between Olympique Lyonnais (OL) and FC Metz at The Groupama Stadium in Decines-Charpieu, central-eastern France on November 5, 2023. (Photo by JEFF PACHOUD / AFP)

C’è un colpevole, per ora uno solo, della sassaiola contro il bus del Lione prima del match di Ligue 1 a Marsiglia, che quasi così un occhio a Fabio Grosso. Si tratta di un tifoso del Marsiglia, che stamattina è stato condannato a quattro mesi di carcere e tre anni di squalifica dallo stadio.

Sotto mandato d’arresto dal giorno dopo la partita, è comparso oggi davanti al tribunale penale e ha ammesso i suoi errori: “Ho raccolto una pietra lanciata dai lionesi e l’ho rilanciata. Ero preso dall’euforia. Se avessi fatto del male a qualcuno lo avrei avuto sulla coscienza per il resto della mia vita”, ha detto.
La partita fu annullata, e poi riprogrammata per il 6 dicembre al Vélodrome.

So Foot si chiede ironicamente se non guardare il Marsiglia per tre anni sia davvero una punizione…

Il colpevole è dunque uno dei “quattro incoscienti” che il presidente del Marsiglia Longoria aveva indicato come la solita “sparuta minoranza”:

«Questo è qualcosa che ha ancora oltrepassato ancora di più confini. Ma è una discussione che non possiamo personalizzare in una battaglia tra Marsiglia e Lione. Penso che abbiamo un grosso problema nel calcio francese: dobbiamo risolvere tutti i problemi di sicurezza. Devo dire che per quattro persone incoscienti, quattro persone totalmente fuori dalla società e fuori dal calcio che dobbiamo costruire, non bisogna generalizzare l’immagine dei tifosi del Marsiglia perché è completamente diversa. Questa è una cosa che non posso accettare. E noi come club, indipendentemente dalla loro partecipazione a questo tipo di eventi in casa o in trasferta, dobbiamo fare del nostro meglio per evitare che queste persone vengano associate a noi. Non hanno posto, né nella società né nel Marsiglia».

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