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Pioli rischia la panchina: Psg e Lecce segneranno il suo destino al Milan (Il Giornale)

Cardinale è in arrivo a Milano. Il problema è trovare un sostituto che non sia solo un traghettatore ma un uomo per il futuro

Pioli rischia la panchina: Psg e Lecce segneranno il suo destino al Milan (Il Giornale)
Cm Milano 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Milan-Empoli / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Stefano Pioli

Pioli rischia la panchina: Psg e Lecce segneranno il suo destino. Lo scrive Il Giornale con Franco Ordine.

Per la prima volta da quando è arrivato a Milanello, e non sono due giorni, Stefano Pioli è finito dietro la lavagna. E non solo per la sconfitta maturata a sorpresa contro l’Udinese ma per la qualità calcistica della prova e per l’impressione fornita dal gruppo di risultare sfilacciato, senza identità e con un discutibile schieramento tattico mai provato né realizzato prima.

Tra oggi e domani è in arrivò Gerry Cardinale dagli Usa e di sicuro si fermerà a colloquio con l’ad Furlani e con lo stesso Pioli per capire cosa è successo nel breve volgere di qualche settimana.

Sia il comportamento in Champions col Psg domani che il viaggio successivo a Lecce segneranno di sicuro il destino del tecnico di Parma. La difficoltà nella difficoltà è un’altra ed è la seguente: così come accaduto in occasione dell’esonero di Giampaolo, l’orientamento non è mai quello di rivolgersi a un traghettatore ma di trovare una soluzione che valga anche per il futuro. L’opzione B, cioè un sostituto tanto per cambiare inquilino sulla panchina, realizzata a novembre ha una controindicazione razionale, significherebbe perdere tutta la stagione. Di qui la necessità di riflettere bene e di capire se il rapporto di Pioli a Milanello ha esaurito la sua carica oppure si tratta di un periodo no complicato dagli infortuni e dalle assenze. 

IL NAPOLISTA SU PIOLI DOPO IL KO CON L’UDINESE

Il Milan perde in casa con l’Udinese, Pioli si avvicina all’uscita. Bordate di fischi a San Siro. L’Udinese non aveva ancora vinto in questa stagione.

Il dio del calcio si fa sempre sentire. Se sostituisci Leao e Giroud con Okafor e Jovic (è accaduto a Napoli una settimana fa), sei destinato a un brutto avvenire. Il dio del calcio ti punisce. È quel che è successo a Stefano Pioli allenatore (non sappiamo ancora per quanto) dei rossoneri che questa sera a San Siro sono riusciti nell’impresa di perdere in casa – diremmo anche meritatamente – con l’Udinese di Cioffi (tecnico malvisto dai tifosi che non capiscono niente a ogni latitudine: è una delle poche certezze del mondo del calcio). Ha anche schierato Jovic dal primo minuto.

Senza dimenticare l’iniziativa orwelliana del Milan nel tentativo di condizionare i giornali on line. Sconfitta meritata su tutta la linea.

Il gol decisivo lo ha segnato nella ripresa Pereyra su rigore. Dopo lo svantaggio il Milan ha annaspato, non è che prima brillasse. Tranne un sussulto nel finale. Inutile. A questo punto forse Antonio Conte potrebbe affacciarci dalle parti di Milanello.

Il Milan resta terzo in classifica a sei punti dall’Inter. I rossoneri hanno l’alibi degli infortuni, stasera si è aggiunto Theo Hernandez. Ma vale la legge dell’inizio, quella che (per nostra fortuna) abbiamo imparato al Maradona.

 

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