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Niente canale tv, la Serie A s’era fatta quello radio. Ma l’ha dato a Dazn, gratis

Dal 1 luglio la Radio della Serie A trasloca. De Siervo: “Faceva parte del pacchetto per i diritti tv, ha aiutato a chiudere l’accordo”

Niente canale tv, la Serie A s’era fatta quello radio. Ma l’ha dato a Dazn, gratis
Milano 15/12/2021 - red carpet film 'Diabolik' / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo

Per mesi hanno brandito il “canale di Lega” come leva per strappare a Dazn e Sky qualche milioncino in più per i diritti tv. Alla i broadcaster hanno visto il bluff, e l’unico che aveva ancora il canale tv della Serie A in mano era De Laurentiis (con Iervolino). Intanto però la Lega s’era fatta un suo canale radio, almeno quello. In partnership con Rds. Andava sul Dab, sul digitale. Continuerà ad andare sul Dab, ma dal 1 luglio sarà inglobato nell’offerta di Dazn. Faceva parte del pacchetto assegnato con il bando dei diritti 2024-29, e nessuno lo sapeva.

L’ha detto in un’intervista al Sole 24 Ore (ripresa da Calcio e Finanza) l’amministratore delegato della Lega Luigi De Siervo.

«Il canale Radio Tv della Lega con Rds diventerà centrale nell’offerta Dazn sul proprio portale. Per noi questo è molto importante, ossia che il progetto della trasformazione della Serie A in una vera media company prosegua. Manterremo la trasmissione del canale radio su Dab, ma hanno voluto comprare l’esclusiva video per avere il nostro canale sulla loro piattaforma. Perché, già dopo tre mesi, è diventato un punto di riferimento, di fatto garantendo agli appassionati un prodotto live per 17 ore al giorno in cui la Serie A si racconta direttamente, senza filtri».

«Dal 1° luglio. Tutto ciò risponde all’esigenza di attenzione sempre crescente sui contenuti. Siamo a tutti gli effetti editori. Il canale lo facciamo, ma ce lo pagano altri».

Però non arriveranno più soldi…: «No, sono all’interno dell’offerta Dazn e tutto questo ha portato al final effort che ha condotto alla loro offerta. Ricordo che fra Dazn e Sky avremo garantiti 900 milioni, con ulteriori possibili 60 milioni derivanti dal revenue sharing di Dazn, relativo al peggior scenario ipotizzato. Ma auspicabilmente potrebbero essere anche di più».

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