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La moglie di Shilton non sapeva chi fosse Shilton. E nemmeno Maradona

Al Telegraph: “Quando mi ha fatto vedere la foto della Mano di Dio gli ho solo detto: che cosce che hai!”

La moglie di Shilton non sapeva chi fosse Shilton. E nemmeno Maradona
Cameroon's forward FranÁois Omam Biyik (L) tries to kick the ball past English goalkeeper Peter Shilton. AFP PHOTO/GEORGES GOBET (Photo by Georges GOBET / AFP)

Peter Shilton è “quell’altro”, il coprotagonista in una delle foto più famose della storia dello sport. Il portiere inglese a cui Maradona segnò di pungo al Mondiale dell’86. Il detentore del record assoluto di presenze con l’Inghilterra, una carriera da 1.387 partite. E la moglie, Steph, quando l’ha conosciuto appena 12 anni fa non sapeva chi fosse. E ha continuato a ignorarlo per lunghe settimane a venire. E persino davanti alla foto con Maradona, il primo pensiero che le venne in mente fu: “‘Guarda che cosce che ha…”.

E’ una storia d’amore che i due raccontano nell’intervista al Telegraph nella quale Shilton confessa i suoi problemi di ludopatia.

Gli Shilton vivono in una specie di bungalow a pochi passi dalla spiaggia di West Mersea, un’isola dell’Essex con una sola strada in entrata e in uscita. Hanno un “giardino immacolato, e più di 20 cespugli di rose che hanno ricevuto per il loro matrimonio”. “Potrei sedermi qui con una villa da 2 milioni di sterline, ma non credo che sarei più felice”, dice Shilton.

E’ un racconto romanticissimo. Scrive il Telegraph: “Shilton annuisce e guarda Steph con occhi quasi da cerbiatto prima che raccontino come il destino li abbia riuniti una sera a Colchester quasi 12 anni fa.

Steph, manager del servizio sanitario nazionale e cantante jazz part-time, era in un fine settimana alle terme con tre amici. Shilton, che viveva da solo nelle Midlands dopo la separazione dalla prima moglie Sue, doveva parlare ad una cena nello stesso country club che ospitava anche un festival jazz. “Un incontro casuale in un ascensore affollato è stato successivamente seguito da un drink improvvisato al bar”, scrive il Telegraph.

“Ho pensato: ‘Chi è quest’uomo misterioso’. Ho detto: ‘Sei uno dei musicisti?’ Lui ha detto: ‘No, sono qui a parlare’. Ho pensato: “Che noia, a chi importa del calcio'”.

Steph chiede cosa ci fosse dentro la borsa, e quello tira fuori una pila di fotografie compresa quella della Mano di Dio. “Ricordo solo di avergli detto: guarda le tue cosce! Erano le cosce più belle che avessi mai visto. Ho pensato: Questo ragazzo lo rivedrò sicuramente!. Avevamo questo senso dell’umorismo insieme… Era molto interessato alla mia carriera nel Servizio Sanitario Nazionale”.

Si rivedono il mattino dopo, Shilton le chiede il numero di telefono. “Ho telefonato a mio padre e gli ho detto: ‘Ieri sera ho incontrato quest’uomo davvero adorabile e giocava a calcio. Penso che fosse un portiere chiamato Peter’. Mio padre ha detto: Peter Bonetti?”.

Fu solo quando venne invitata a Wembley, diversi mesi dopo, per vedere l’Inghilterra giocare contro il Brasile e Steph si ritrovò a cenare con Sir Bobby Charlton, prima di notare una gigantesca foto di Shilton nel tunnel dei giocatori, che iniziò a realizzare…

Ho completamente sottovalutato la cosa. E non avevo un iPhone o un computer quando ci siamo incontrati per la prima volta, e non è che misi a cercare il suo nome o altro…”.

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