La lega saudita sta per diventare la terza al mondo in termini di entrate da sponsorizzazioni. L’obiettivo è raggiungere la Premier. Il prossimo passo sono gli stadi

L’Arabia Saudita ha deciso di puntare forte sul mondo del calcio come alternativa a quello del petrolio. Non è certo la prima stagione in cui le squadre arabe tentato di fare la spesa di campioni ai danni di quelle europee, tanto che esiste già anche un lato oscuro del calcio saudita che comprende esose cause legali intentate contro i club arabi da ex giocatori, ma nella stagione in corso il calcio in Arabia ha sicuramente fatto uno step in più, come sottolinea oggi il Corriere dello Sport, grazie alle sua stelle
La potenza mediatica delle star del pallone sposta le montagne. Non a caso, da una stagione all’altra, gli introiti da sponsor della lega – che dà supporto ai club, non ancora strutturati al meglio, anche sotto il profilo manageriale – sono cresciuti del 75% e più in generale le entrate del campionato sono salite del 650% dall’arrivo di CR7. Gli arabi lo chiamano “Ronaldo’s effect”. La lega saudita sta per diventare la terza al mondo in termini di entrate da sponsorizzazioni, dopo essere salita sul secondo gradino del podio delle spese di mercato (medaglia d’oro ancora alla Premier) nell’estate del 2023, ben 1,8 miliardi tra stipendi e cartellini.
Il progetto “Vision 2030” dalla famiglia reale e dal principe ereditario Mohammad Bin Salman che punta ad arricchire il portafoglio dello Stato, è partito e punta a raggiungere il massimo campionato inglese, modello di riferimento sotto il profilo dei ricavi, della copertura mediatica, della capacità di spesa e del coinvolgimento dei fan.
Intanto, è salito a 38 il numero di emittenti che trasmettono il campionato del regno in 140 Paesi diversi. E in questo 2023-24 la presenza negli stadi è aumentata del 25%.
La prossima tappa sarà le infrastrutture, gli arabi cominceranno a rifare anche gli stadi, rendendoli più moderni e confortevoli.