Al Villarreal i calciatori non sopportavano Setién, lo accusavano di non lavorare
Scrive Relevo: “è stato accusato di negligenza, confondeva i nomi dei giocatori, aveva litigato con i leader tra cui Capoue”

L’improvvisa rottura tra il Villarreal e Quique Setién nasconde ragioni extra-calcistiche, un profondo malcontento tra i giocatori che non avevano rapporto col tecnico. El Mundo Deportivo riprende il quotidiano sportivo Relevo. E ricorda la dichiarazione di addio del tecnico:
“…riguardo alle cause, giuste e ingiuste, ognuno di noi le interpreterà come crede, quindi non importa. Ho sempre detto che per fare quello che vuoi devi comprare un club, e questo non è il mio.”
Era molto complicato il suo rapporto con i leader dello spogliatoio.
“La squadra non lo sopportava e lui non sopportava loro”.
È stato accusato di “totale negligenza” nel suo lavoro. La fonte rivela: “non appena la stagione è finita, Setién è partito per l’addio di Joaquín e non ha programmato nulla né è tornato per pianificare nulla per l’estate. Zero contatti per un mese.”
Avrebbe avuto discussioni con i giocatori sugli orari degli allenamenti.
La tradizione voleva che alle 9.15 si facesse colazione tutti insieme e alle 10.30 allenamento.
Veterani del calibro di Reina, Parejo o, soprattutto, Capoue, gli hanno parlato e all’inizio Setién è stato molto ricettivo. “Non sono autoritario. Se tutti sono d’accordo.”.. E c’era un accordo (tra i giocatori). Ma non gli sembrava giusto. Volevano iniziare l’allenamento a un’ora che gli sembrava troppo tardi… e ha rifiutato. Il giorno dopo Capoue arrivò in ritardo, con la multa già preparata. Un chiaro gesto di protesta. Venne escluso dagli undici contro il Betis. È poi entrato dalla panchina) giocando male. Sconfitta, successiva rabbia nello spogliatoio, discussione anche con qualcuno dello staff tecnico… Brutta atmosfera.”
Setien era anche accusato di confondere i nomi dei calciatori.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo “Relevo”, è arrivata dopo la sconfitta a Cadice (3-1), quando ha programmato un allenamento su misura per poter andare a Santander per giocare una partita di leggende della nazionale spagnola. Quella è stata la sua condanna definitiva.
Oltre ovviamente a risultati non soddisfacenti, con nove gol subiti in quattro partite di Liga.