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Giocatori, arbitri e tifosi: in Premier è scattata la rivolta contro le partite da 100 minuti (Telegraph)

Tutti contro i maxi-recuperi. De Bruyne: “Pensa contro le squadre inferiori che perdono tempo, giocheremo anche 25 in più”

Giocatori, arbitri e tifosi: in Premier è scattata la rivolta contro le partite da 100 minuti (Telegraph)
Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola (R) congratulates Manchester City's Belgian midfielder Kevin De Bruyne as he leaves the pitch after being substituted off during the UEFA Champions League second leg semi-final football match between Manchester City and Real Madrid at the Etihad Stadium in Manchester, north west England, on May 17, 2023. (Photo by Paul ELLIS / AFP)

Giocatori, arbitri, tifosi: la Premier League ne ha già abbastanza dei maxi-recuperi. Per il Telegraph è in atto una vera e propria “rivolta” contro le partite da 100 minuti. Troppi problemi fisici e mentali. Aumenta il tempo di gioco, aumentano i pericoli.

Kevin De Bruyne, per esempio, dice che i giocatori del Manchester City e dell’Arsenal erano contrari alle modifiche introdotte dall’International FA Board (Ifab) prima del Community Shield nel fine settimana, e persino gli stessi ufficiali di gara mettono in dubbio le ultime linee guida, scrive il giornale inglese.

Anche il difensore centrale del Manchester United Raphael Varane “ha condannato con rabbia le nuove direttive” che intendono recuperare il tempo esatto perso in esultanze, sostituzioni, infortuni, rigori e cartellini rossi.

Il sindacato dell’Associazione dei calciatori professionisti ha espresso le sue preoccupazioni sulla questione, e anche i gruppi di tifosi organizzati sono sul piede di guerra.

“Ora giocheremo circa 15 minuti in più ogni partita”, ha detto De Bruyne. Puoi solo indovinare cosa succederà se giochi contro una squadra inferiore che continua a perdere tempo tutto il tempo. Ci saranno partite che durano 20-25 minuti in più”.

“Se mercoledì affrontiamo il Siviglia nella Supercoppa e giochiamo 15-20 minuti in più e poi giochiamo di nuovo sabato, sono come due tempi supplementari. Vedremo come va ma non ha alcun senso”.

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