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L’Inter ha una struttura finanziaria che poggia interamente sui debiti (CorSport)

Giudice: il club volteggia nell’aria come un palloncino soffiato dai miracoli che, da anni, compie l’area sportiva. L’azionista è solo di nome: non rischia più nulla

L’Inter ha una struttura finanziaria che poggia interamente sui debiti (CorSport)
Mg Roma 11/05/2022 - finale Coppa Italia / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Steven Zhang

Sul Corriere dello Sport, Alessandro Giudice scrive dell’Inter e dell’aumento dell’esposizione debitoria verso Oaktree: dai 292,1 milioni del 2021, si è passati a quasi 330 milioni di euro. Andando avanti così, alla scadenza del prestito il debito di Zhang sfiorerà i 400 milioni. Giudice scrive:

“Ma è l’intera struttura finanziaria dell’Inter a poggiare sui debiti. Il bilancio di gruppo mostra un patrimonio netto negativo, nonostante la rivalutazione del marchio, ma pure l’ultimo bilancio civilistico della capogruppo (al 30 giugno 2022) mostrava un passivo superiore all’attivo, seppure l’azionista avesse ancora spazio per ricostituirlo convertendo in capitale i finanziamenti soci. Il dubbio è se il bilancio 2023 mostrerà perdite tali da erodere ulteriormente il patrimonio netto e per quale importo”.

Giudice continua:

“I debiti sono in tutti i livelli della catena: a monte, al centro e pure a valle. La controllata Inter Media ha in carico 407 milioni di bond garantiti dagli incassi dei diritti tv, di cui il club non può disporre per il finanziamento della gestione prima di accantonare somme a copertura degli interessi”.

Il finanziamento di un business, scrive Giudice, può derivare dall’equity, ovvero il patrimonio degli azionisti e dal debito. Nella gestione di Zhang c’è solo il debito.

“L’equity di Zhang è via via sparita, sostituita dai debiti, così che l’azionista è solo di nome: non rischia più nulla. Un’intera struttura societaria priva di equity (il gruppo Fc Inter) è messo a garanzia del piano di sopra, una costruzione di scatole in cui c’è solo debito. Le perdite future del piano di sotto dovranno essere ripianate coi proventi ricevuti dal debito del piano di sopra. Una piramide di passività. Se riuscisse a vendere l’Inter, Zhang (e il suo misterioso socio Lion Rock) dovrebbe utilizzarne i proventi, decurtati del debito, per ripagare il prestito verso Oaktree”.

Zhang, come se non bastasse, è inseguito dai creditori.

“In questa situazione, l’Inter volteggia nell’aria come un palloncino soffiato dai miracoli che quotidianamente (ormai da anni) compie l’area sportiva (Marotta e Ausilio in primis) e il management societario: costretti a reggere da soli una situazione difficilissima”.

I risultati sportivi raggiunti finora sono nettamente superiori rispetto a quanto consentirebbe quella che Giudice definisce “una situazione al limite del paradosso”:

“una società senza azionista, col rischio di impresa esternalizzato su creditori e finanziatori”.

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