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Per vedere sia il City che il Girona in Champions, la proprietà deve ridurre le quote di una delle due (Times)

Se così non facesse, allora ci sarebbe la possibilità di veder scivolare il Girona in Europa League

Per vedere sia il City che il Girona in Champions, la proprietà deve ridurre le quote di una delle due (Times)

Il City Football Group, proprietario del Manchester City e del Girona, dovrà rinunciare a delle quote di una delle due squadre affinché entrambe possano partecipare alla Champions League. La scelta più ovvia è il Girona.

Scrive il Times:

“Il Manchester City e il club gemello, il Girona, non potranno entrambi competere nella Champions League della prossima stagione a meno che i proprietari di Abu Dhabi non riducano le loro quote in una delle squadre.

Il City Football Group (Cfg) possiede il 100% del Manchester City e il 47% del Girona, squadra della Liga. Entrambi i club si sono qualificati per la Champions League, ma per competere nella prossima stagione il Cfg dovrà ridurre la sua partecipazione azionaria in uno dei due – e il Girona è la scelta più ovvia – almeno sotto al 30%”.

City e Girona entrambe in Champions: i casi

Il quotidiano inglese passa in rassegna tutti i casi che si verificherebbero se la riduzione delle quote non avvenisse. Una di queste consisterebbe nel far giocare l’Europa League al Girona: “Questa settimana sono state inviate ai club le regole della Uefa sulla proprietà multi-club (MCo) per le competizioni europee della prossima stagione. Un’altra opzione sarebbe che il Girona gareggiasse invece in Europa League: anche se entrambi i club fossero secondi nei rispettivi campionati nazionali, il City finirebbe davanti al Girona grazie al coefficiente Uefa dell’Inghilterra”.

Un’altra opzione sarebbe trasferire tutte le azioni di uno dei due club a un blind trust supervisionato dalla Uefa: Una terza opzione contenuta in un documento della Uefa inviato ai club, e visto dal Times, sarebbe che il Cfg trasferisse tutte le azioni di un club a un blind trust supervisionato da un comitato nominato dalla Uefa. Metodo che è stato utilizzato questa stagione in un accordo per il Milan, il Tolosa e il loro investitore americano RedBird Capital.

Nel documento della Uefa si legge: “Lo sviluppo di nuove forme di cooperazione e influenza tra club e terzi suggerisce un’interpretazione ampia del concetto; infatti, anche se un club, persona fisica o giuridica non ha de jure un’influenza decisiva su un club, potrebbe comunque essere in grado di esercitare un’influenza decisiva de facto su tale club”.

Si aggiunge che il blind trust costituirebbe una “alternativa temporanea… concessa in via eccezionale per le competizioni Uefa 2024-25”. Il documento chiarisce inoltre che la regola Mco della Uefa potrebbe essere modificata per le stagioni future.

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