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Ter Stegen: «È bello soffrire per una vittoria 1-0, in Germania dovremmo scoprire la difesa»

Alla Sueddeutsche: «Difendere tutti assieme dà forza alla squadra. A Barcellona abbiamo scoperto che è bello non subire gol!

Ter Stegen: «È bello soffrire per una vittoria 1-0, in Germania dovremmo scoprire la difesa»
Db Napoli 24/02/2022 - Europa League / Napoli-Barcellona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marc Andre' tre Stegen

La Sueddeutsche intervista Marc-André ter Stegen, portiere tedesco del Barcellona e della Nazionale. Quest’anno ha mantenuto la porta blaugrana inviolata per 26 volte, battendo anche il suo precedente record. Ter Stegen parla della sua stagione a Barcellona e della Nazionale.

Sul suo record in porta, col Barcellona:

«È decisamente molto speciale. Non è un obiettivo che puoi fissare prima dell’inizio della stagione, nessuno direbbe: ragazzi, la prossima stagione batteremo il record di porta inviolata. Ma man mano che si avvicinava, quell’obiettivo è stato sicuramente una motivazione per noi».

Ter Stegen aggiunge:

«Dimostra che abbiamo fatto davvero un buon campionato. Non sono solo io a mantenere la porta inviolata, ma l’intera squadra. Questa statistica è un merito per ognuno di noi. Io posso essere molto soddisfatto. Mi sono sentito molto a mio agio in questa stagione».

Sei un portiere migliore ora a 31 anni rispetto a quando avevi 28 o 25 anni?

«Sì, perché sono più calmo e ho più esperienza, ma soprattutto perché da quando Xavi è il nostro allenatore ho ricevuto molti nuovi input. Se rimani aperto a questo, puoi migliorare ancora».

A Ter Stegen viene chiesto cosa intenda per nuovo “input”, se è qualcosa che riguarda l’allenamento dei portieri. Risponde:

«Ad esempio, sì. Da quando Xavi è qui, abbiamo un nuovo preparatore atletico a Barcellona che lavora bene con il mio allenatore dei portieri. Se nessuno pensa di essere più importante dell’altro e ognuno si lascia coinvolgere dalle idee dell’altro, questo si riflette anche in campo».

Su Xavi:

«La cosa buona è che giocavamo ancora insieme. So com’era da giocatore, cosa si aspettava da un portiere da giocatore e, ovviamente, conosco la filosofia che lui e il Barcellona rappresentano. Pensarla allo stesso modo rende molte cose più facili. Andiamo molto d’accordo e sappiamo cosa vogliamo l’uno dall’altro».

Rimarrai tra i pali quando Neuer tornerà dall’infortunio?

«La questione è relativamente chiara: se continuo a esibirmi, ho buone possibilità di essere ancora il numero uno. Questo è il mio chiaro obiettivo. Voglio essere un grande supporto per la squadra nazionale il prossimo anno. Manu non è disponibile al momento e mi occupo solo del qui e ora. Al momento sono il numero uno e miro a rimanerlo».

Come portiere con all’attivo un record di porta inviolata, c’è qualcosa che puoi insegnare ai difensori? Ter Stegen:

«Tutti gli undici devono difendere, non solo tre o quattro nella linea difensiva. Ma quello che penso sia veramente importante è che facciamo capire ai nostri giocatori che è bello difendere. In Germania spesso si ha la sensazione che conti solo la fase offensiva, ma posso dire per esperienza personale: è divertente mantenere la porta inviolata! Quando vinci 1-0 e soffri insieme per una vittoria, è davvero una bella sensazione. Qualcosa del genere dovrebbe essere valutato molto di più in Germania».

Chi dovrebbe apprezzarlo di più: il pubblico, i media o gli stessi giocatori e allenatori?

«Tutti. Ci è voluto un po’ anche a Barcellona, ​​prima di questa stagione non conoscevamo il valore di una buona difesa. Xavi ha modificato un po’ il modo in cui giochiamo, è un processo che può richiedere del tempo. Ma quando poi vinci tre, quattro, cinque partite a zero, ti dà una sensazione completamente nuova di stabilità, forza e fiducia in te stesso. La sensazione di aver raggiunto qualcosa insieme significa molto per una squadra, questo deve essere anche il nostro obiettivo con la Nazionale. Creiamo sempre le nostre occasioni in attacco, quindi la chiave sarà difenderci bene insieme. Dobbiamo avere voglia di difendere».

Ter Stegen aggiunge:

«Questo è il mio obiettivo: che non si celebrino solo i gol, ma anche una difesa forte o un contrasto forte. Sono convinto che abbiamo i giocatori per farlo». 

Come portiere preferisci giocare dietro una difesa a tre o a quattro?

«Non posso rispondere. Sono abituato ad avere una difesa a quattro davanti a me, ma si tratta sempre del sistema generale di una squadra. Al Barcellona giochiamo con il 4-3-3, a volte con il 4-2-2 (ride). In definitiva, è fondamentale trovare soluzioni per il proprio gioco nel proprio sistema».  

 

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