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Il Telegraph: «Il City può anche festeggiare, ma resta l’ombra delle 115 irregolarità»

“Il processo potrebbe durare anche 4 anni. Nel frattempo tutti i rivali potranno opporre un asterisco alle vittorie del City”

Il Telegraph: «Il City può anche festeggiare, ma resta l’ombra delle 115 irregolarità»
Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola celebrates with the winners' medal after winning the UEFA Champions League final football match between Inter Milan and Manchester City at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, on June 10, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Hanno voglia di festeggiare, quelli del City. Ma sui loro incredibili successi sportivi resterà ancora per un bel po’ un’ombra, e lì fuori è pieno di gente che gliela rinfaccerà. Lo scrive Oliver Brown sul Telegraph, che arriva addirittura a leggere un segno nell’acquazzone che ha bagnato la sfilata dei campioni per Manchester. Aveva cominciato in tempi non sospetti, prima della finale. Per coerenza.

“Per quanto il City possa festeggiare – scrive – la loro euforia non è universalmente condivisa”. E non è solo l’ovvia inimicizia dell’altra parte di Manchester, la sponda united. E’ il riferimento costante alle “115 presunte irregolarità finanziarie, negate tutte con veemenza, la cui esistenza stessa – delle accuse – offre un bastone con cui colpirli” anche nel momento di massima gioia. “Mentre la maggior parte dei rivali potrebbe non essere in grado di batterli sul campo, si sentono comunque incoraggiati a mettere un asterisco accanto a tutti questi risultati mentre si combatte la battaglia legale”.

Perché “le accuse contro il City sono gravi, si va dall’affermazione secondo cui il club avrebbe nascosto la vera fonte dei propri finanziamenti all’accusa di aver dichiarato solo in parte gli stipendi dei giocatori e dell’ex allenatore Roberto Mancini”. Loro, il Manchester, “stanno contestando tutto, insistendo che forniranno un corpus completo di prove inconfutabili per mettere fine alla questione una volta per tutte. Ma il guaio è che questo processo potrebbe richiedere quattro anni, e durante quel periodo puoi essere certo che la denigrazione da parte degli oppositori non cederà”.

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