ilNapolista

Giustizia sportiva, nuovo decreto del Governo: mai più penalizzazioni a campionato in corso

Nessun caso Juve, in futuro. Le classifiche cambieranno soltanto una volta, dopo l’ultimo grado di giudizio. Giro di vite su plusvalenze fittizie

Giustizia sportiva, nuovo decreto del Governo: mai più penalizzazioni a campionato in corso
(From L) Juventus's managing director Maurizio Arrivabene, Juventus' President Andrea Agnelli, Juventus Sports Coordinator Federico Cherubini and Juventus' vice-president Pavel Nedved attend the Italian Serie A football match between Torino and Juventus on October 15, 2022 at the Olympic stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Non ci sarà mai più un caso Juventus, con una penalizzazione a campionato in corso. Lo stabilisce una norma che sarà inserita in un decreto legge che il Governo dovrebbe approvare domani e che riguarda la revisione della giustizia sportiva. Oggi i tecnici lavoreranno nel «pre-Consiglio» per affinare il testo per poi giungere al traguardo del decreto legge.

La Stampa scrive:

“Mai più una classifica riscritta più volte durante il campionato da sentenze e ricorsi. Alla luce dell’esperienza vissuta quest’anno dalla Juventus, e della conseguente incertezza non solo dei bianconeri ma di tutte le squadre in corsa per i medesimi obiettivi, il governo ha deciso di intervenire accelerando l’annunciata riforma della giustizia sportiva in modo da garantire tempestività e trasparenza senza tuttavia alterare il regolare svolgimento di una competizione. Così, nella bozza del decreto legge su Pubblica amministrazione e Sport, è stata inserita la revisione delle regole e dei processi sportivi. Inizialmente si era pensato di spostare i verdetti alla fine della stagione, in realtà sarà possibile ancora infliggere penalizzazioni nell’arco della medesima statuendo però che le sanzioni diventeranno effettive soltanto dopo aver completato i gradi di giudizio”.

Le penalizzazioni saranno esecutive, dunque, solo dopo il passaggio al Collegio di garanzia, l’ultimo grado della giustizia sportiva, anche se il processo rischia di allungarsi perché il Collegio di Garanzia dello Sport può rimandare alla Corte d’Appello e, dopo, il sanzionato può ricorrere ancora.

La Gazzetta riporta le altre novità del decreto:

“In particolare, il governo prova a dare un giro di vite sulle plusvalenze fittizie per tentare un approccio preventivo alla questione che ha portato alla condanna sportiva della Juve e all’apertura di diverse inchieste penali, prima fra tutte l’indagine «Prisma» di Torino. Il provvedimento agisce sulla tassazione rendendo validi ai fini fiscali i movimenti di cassa e non gli scambi «a specchio» fra le società a costo zero. In pratica la «spalmatura» in 5 anni sarà possibile solo sulla parte in cui c’è stato passaggio di denaro, sul resto si dovranno pagare le tasse al primo anno sull’intera plusvalenza. Ora si aspetta la reazione di Figc, Lega e club. Qualche mese fa c’erano state diverse voci scettiche sull’incisività della norma”.

Della stretta alle plusvalenze scrive Il Sole 24 Ore.

“Il cuore finanziario del provvedimento è però nella doppia mossa anti-plusvalenze fittizie. Il correttivo, che interviene sull’articolo 86 del Testo unico delle imposte sui redditi, introduce una regola specifica per «le plusvalenze realizzate mediante cessione dei diritti all’utilizzo esclusivo della prestazione dell’atleta per le società sportive professionistiche». Queste somme si dividono in due filoni. La classica rateizzazione a quote costanti sarà riservata al «corrispettivo eventualmente conseguito in denaro», mentre il resto andrà direttamente «a formare il reddito nell’esercizio» per disincentivare la formazione di plusvalenze solo teoriche create con il lievito dei cartellini. Non solo. La diluizione della plusvalenza sarà possibile solo per i giocatori che rimarranno nella proprietà della squadra per almeno tre anni, con una novità che quindi allinea le norme delle società sportive a quelle delle altre imprese”.

ilnapolista © riproduzione riservata