Giuntoli a Carpi era diventato maniacale, indicava anche l’altezza dell’erba (Gazzetta)
Chiedeva ai calciatori di controllare la temperatura del giorno dopo, così sapevano se utilizzare una pomata vasocostrittrice o vasodilatatrice

Db Milano 18/09/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Fabrizio Giuntoli
Se Giuntoli è finito nel mirino della Juventus non è solo perché l’attuale direttore sportivo del Napoli ha vinto lo scudetto. Giuntoli risponde perfettamente al prototipo di ds attento a ogni minimo dettaglio.
Sulla Gazzetta ne parla Salvatore Malfitano che spiega il “metodo Giuntoli”:
“Cinque ore al giorno in ufficio a visionare partite e raccogliere segnalazioni, insieme al fidato Pompilio e altri collaboratori, più una serie di informazioni che arrivano da una fitta rete di contatti amici. Gli atleti sono sottoposti ad una valutazione che riguarda anche l’aspetto umano e, se ritenuti idonei, sono inseriti in un elenco di nomi diviso per i vari reparti. La lista è sottoposta all’allenatore, con cui si concordano i profili su cui puntare“.
Il lavoro di Giuntoli però non si può descrivere citando solo le ore che passa in ufficio o come valuta i giocatori. Il racconto del suo lavoro a Carpi fa capire bene perché la sua importanza va ben oltre le mansioni di direttore sportivo:
“Inquadrare Giuntoli nelle mansioni di un direttore sportivo è decisamente riduttivo, specialmente pensando agli anni di Carpi. Dava diverse disposizioni per vivere la quotidianità del centro sportivo: i palloni dovevano essere cambiati una volta al mese, l’erba doveva essere curata tutte le sere e innaffiata al tramonto, indicava anche l’altezza che doveva avere il manto. Col tempo, era diventato ancora più maniacale”.
In che modo?
“Chiedeva ai calciatori di scaricare un’applicazione sul meteo, affinché controllassero ogni notte la temperatura del giorno dopo; in questo modo sapevano che pomata utilizzare per prepararsi, se una vasocostrittrice o vasodilatatrice, in base all’escursione termica. I suoi fedeli collaboratori sanno che il telefono può squillare a ogni ora, specialmente in ritiro, perché in quel periodo Cristiano non dorme mai. E loro non possono fare diversamente. Il rapporto con la tecnologia resta comunque molto singolare, si dice che il primo computer l’abbia utilizzato poco prima di passare al Napoli“.