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Gentile: «Sono l’unico ct al mondo mandato via per aver ottenuto risultati storici mai più raggiunti»

Ad Avvenire: «Dalla Federcalcio nessuno mi ha cercato. Ho declinato tante offerte di club stranieri. Mi chiedevo e mi chiedo: non posso allenare nel mio Paese?».

Gentile: «Sono l’unico ct al mondo mandato via per aver ottenuto risultati storici mai più raggiunti»
1978 archivio Storico Image Sport / Italia / Paolo Rossi-Claudio Gentile / foto Imago/Image Sport

Avvenire intervista Claudio Gentile, l’ex campione del mondo dell’82 ed ex ct che con l’Under 21 nel 2004 vinse l’ultimo titolo europeo e ai Giochi di Atene anche l’ultima medaglia (bronzo) olimpica. A settembre compie 70 anni. Da circa 19 anni non allena più. Gentile commenta:

«La mia vita è fatta di primati sempre un po’ particolari. Nessuno ad esempio ha mai scritto che in quella Nazionale campione del mondo dell’82 ero l’unico “meridionale titolare”. Così come penso di essere stato l’unico selezionatore al mondo mandato via per aver ottenuto dei risultati, per giunta storici e da allora mai più raggiunti. Troppo no?».

Gentile rivendica il fatto che la Nazionale di Lippi che vinse il Mondiale del 2006 aveva in campo sei giocatori della sua Under 21.

«Parliamo di De Rossi, Gilardino, Amelia, Iaquinta, Zaccardo e Barzagli. Con questi ragazzi avevamo costruito una squadra capace, sia in qualificazione che nella fase finale, di mostrare il miglior attacco e la migliore difesa. Ma evidentemente non era sufficiente e per qualcuno al quale non stavo simpatico sarà stato un motivo in più per dirmi arrivederci e grazie».

Nessuno ha più cercato Gentile dalla Federcalcio.

«Nessuno mi ha cercato e io non sono andato a bussare alla porta di nessuno. I club, quelli sì, tanti mi hanno contattato, dall’Argentina, dalla Grecia, dal Portogallo, dall’Africa… Ma ho sempre declinato l’offerta per un motivo semplice, perché, mi chiedevo e mi chiedo ancora adesso, non posso allenare nel mio Paese?».

Forse perché non ha un procuratore?

«Mai avuto un procuratore neppure quando ero calciatore. Molti di loro poi ritengo che non siano persone che lavorano per il bene del calcio. Mi ricordo ancora quando ero ct dell’Under 21, quanti di questi signori provavano a sponsorizzarmi il loro pupillo… Ma con me sbattevano male, io ho sempre chiamato solo ed esclusivamente i più meritevoli. E infatti i risultati mi hanno dato ragione. Poi, che io sia uno scomodo e che evidentemente non sto simpatico a chi gestisce il “potere”, questo è un altro discorso. Ma sono fiero di provenire dalla migliore scuola calcistica degli anni -70-‘80. La scuola del n. 1 al mondo degli allenatori, Giovanni Trapattoni. Con il Trap tanto dialogo proficuo e poi mi ha insegnato a giocare da terzino destro e sinistro. Un anno alla Juve mi ha fatto fare
anche lo stopper. Finito l’allenamento, lui lanciava e io dovevo stoppare il pallone e crossare, una volta di destro, una volta col mancino… Il periodo che ho trascorso con il Trap come vice della Nazionale ho imparato tutto quello che c’era da imparare, e specie sul piano motivazionale mi è servito tantissimo».

Gianni Rivera ha detto che vuole allenare, anche Gentile non può ricominciare dalla prossima stagione?

«Beh, per uno come Rivera, che non ha mai allenato, debuttare in panchina a 80 anni sarebbe un record mondiale – sorride divertito – . Io non faccio distinzioni di categoria, ma per allenare un club pongo solo due condizioni: lavorare con gente seria e che creda ciecamente come me nella meritocrazia».

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