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«Garcia è sempre piaciuto a De Laurentiis. Ha un’intelligenza veloce, padroneggia la comunicazione»

L’Equipe intervista Bompard storico assistente del tecnico azzurro: «È affascinante con i giocatori, a Napoli vincerà la Champions»

«Garcia è sempre piaciuto a De Laurentiis. Ha un’intelligenza veloce, padroneggia la comunicazione»
Olympique de Marseille's (OM) French head coach Rudi Garcia (L) and assistant coach Frederic Bompard attend a training session at the Orange-Velodrome stadium in Marseille on November 9, 2016. (Photo by BORIS HORVAT / AFP)

Rudi Garcia al Napoli. L’Equipe ha intervistato lo storico secondo del tecnico francese.

L’Equipe scrive che “il tandem Garcia-Bompard è stato inseparabile per più di quindici anni“, fino alla Roma. I due si sono separati quando Garcia è andato a Lione. L’Equipe ha intervistato Bompard:

«Rudi è uno dei migliori allenatori in Europa. Quando ho visto che Spalletti lasciava, ho subito pensato che il presidente del Napoli avrebbe preso lui. Gli è sempre piaciuto. Rudi a Napoli era inevitabile».

L’ex assistente racconta lo stile di gioco di Garcia:

«Gli piace il possesso palla, preferisce difendere a quattro ma sa farlo anche con tre centrali; è così che ha portato il Lione alle semifinali di Champions League. Gli piace giocare con una difesa piuttosto alta e chiede alla sua squadra di pressare all’inizio dell’azione. La sua ossessione è la qualità dei giocatori a centrocampo, capaci di tenere palla. Quando siamo arrivati ​​alla Roma (nel 2013), abbiamo fatto giocare la squadra col 4-3-3, come poco prima al Lille, con un centrocampista a geometria variabile, capace di articolare e variare il gioco. Al Lille giocavamo con Balmont-Mavuba-Cabaye. A Roma è stato De Rossi-Pjanic-Strootman. Questa è la base della sua tattica. Davanti, come tutti gli allenatori, vuole velocità, Eden Hazard (Lille), Gervinho (Lille e Roma), Mohamed Salah (Roma)».

La trattativa che portò Rudi Garcia alla Roma suscitò enorme sorpresa. Bompard ricorda che era in competizione con Allegri e aveva poche chance.

«Ma Rudi aveva lavorato. Aveva visto tante partite della Roma, aveva imparato a conoscere il club, la città. Il suo incontro con Sabatini durò due ore in un albergo di Milano. Dopo due ore, Sabatini disse a Rudi: “Tutte le strade di Roma aspettano che prenda Allegri, ma io prendo te”. Sabatini guardava il Lille giocare da cinque anni e Rudi aveva preparato la sua intervista come se stesse andando a un colloquio con cacciatori di teste».

Il nuovo allenatore del Napoli viene raccontato come un tecnico che cura ogni dettaglio:

«È la base di un grande allenatore. Nel suo rapporto con i giocatori è molto bravo, molto affascinante. Ha un’intelligenza rapida. Padroneggia la comunicazione perché la ama. Non si preoccupa mai per una conferenza stampa. Dovrebbe solo sorridere di più, a volte».

Qual è la principale qualità di Garcia?

«La sua intelligenza al servizio di una grande conoscenza del calcio. Avrebbe avuto successo ovunque, gli sarebbe piaciuto fare il giornalista e sarebbe stato un grande giornalista. Rudi sogna di vincere la Champions League e lì, credo che ci possa riuscire, per lui è arrivato il momento. Qualcosa mi dice che la vincerà con il Napoli».

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