Doveva tirarlo Can, ma nessuno se l’è sentita di negargli la gioia di quel gol, per coronare la sua sopravvivenza al cancro

Erano le 15:48 di sabato. E il Borussia non aveva ancora perso il titolo all’ultima giornata. Era sotto di un gol, contro il Mainz. Ma era ancora tutto recuperabile: l’arbitro ha appena fischiato il rigore del possibile 1-1. 80.000 persone vestite di giallo infestano il Westfalenstadion e pensano solo che lì in campo sta cambiando la storia.
Emre Can prende la palla per andare a segnare. Sébastien Haller gli si avvicina, lo ferma e gli toglie la palla dalle mani. Ci penso io. Segno io. E’ la mia firma su questa incredibile storia, e il coronamento della mia: mi sono rimesso dal cancro ai testicoli, e segno io. Ciò che accade poi è cronaca. Haller sbaglia, il Borussia pareggerà solo 2-2, il titolo andrà al Bayern.
La domanda che tutti, silenziosamente, si pongono a Dortmund è: è se non avesse tirato lui?
“Nessuno potrà mai dire come sarebbe andata la partita se a Can fosse stato permesso di tirare – scrive la Süddeutsche Zeitung – Can è considerato un bravo tiratore di rigori. Ma chi voleva negare l’esperienza di Haller?”.
Ecco, il punto è che quella ricerca della “bella storia esemplare” ha forse forzato il corso del destino: Haller, scrive il giornale tedesco “era un po’ fuori allenamento: ha segnato il suo ultimo rigore prima di andare al Dortmund, insomma: più di un anno fa, nel campionato olandese, con l’Ajax. E questo significava anche: prima che gli fosse diagnosticato un cancro ai testicoli e dovesse sottoporsi alla chemioterapia, una storia che avrebbe trasformato in kitsch il gol su rigore sabato”.
La domanda sul perché Haller ha tirato e non Can ha raggiunto anche l’allenatore Edin Terzic: “Perché Seb si sentiva molto bene e molto al sicuro e abbiamo un’incredibile fiducia in Seb. E perché quest’anno Seb ha scritto una storia così incredibile che non ci penso nemmeno”.