ilNapolista

Il Corsera fa le pulci a De Laurentiis: il gruppo non vale 2,5 miliardi

Il Corsera contesta nel dettaglio le parole di Adl da Bruno Vespa. il calcio assorbe praticamente tutto il fatturato. Il Napoli ha debiti ma è un debito sano e sostenibile.

Il Corsera fa le pulci a De Laurentiis: il gruppo non vale 2,5 miliardi
Napoli's president Aurelio De Laurentiis reacts during Napoli's training session at the Parc des Princes stadium in Paris on October 23, 2018 on the eve of their Champions' League football match against Paris Saint-Germain. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Il Corriere della Sera fa le pulci al bilancio della Filmauro del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis con un pezzo a firma di Mario Gerevini. Dall’analisi dei dati risulta che il calcio pesa per il 92% sul totale dei ricavi del gruppo mentre le attività cinematografiche soltanto per il 3%. Il quotidiano scrive:

“«il calcio pesa per il 92%» sul totale dei ricavi del gruppo Filmauro mentre «le attività cinematografiche pesano per il 3%». È scritto nel bilancio consolidato della Filmauro, la holding capofila di Aurelio De Laurentiis che ha prodotto alcuni dei più grandi successi cinematografici italiani degli ultimi decenni. I dati sono al 30 giugno 2021 ma oggi la situazione sostanzialmente non è cambiata”.

Quanto vale davvero il gruppo, si chiede il Corriere? De Laurentiis, recentemente, ha dichiarato in tv, da Bruno Vespa, che per il suo gruppo ha ricevuto offerte da 2,5 miliardi.

«Mi hanno offerto un miliardo per il Napoli ma io l’ho rifiutato perché in realtà me ne hanno offerti due e mezzo per il mio gruppo e ho rifiutato anche quelli».

Per il Corriere sono troppi.

“Sono tanti 2,5 miliardi. Ed è una cifra astronomica il miliardo e mezzo al netto del Napoli: tanto capitalizza in Borsa, per esempio, l’intera Mfe-Mediaset”.

Da qui il viaggio del quotidiano nel gruppo De Laurentiis, alla ricerca di “gioielli nascosti” oltre al Napoli. A partire dall’immobile sede della Filmauro, in via Ventiquattro Maggio, nei pressi del Quirinale.

“La nuda proprietà è dei tre figli Luigi, Edoardo e Valentina, con usufrutto ai genitori. Appartengono alla famiglia anche l’abitazione e i terreni (50mila mq) vicino a Orvieto e altri 12 immobili a Roma. Sono beni personali e residenze di famiglia che, a spanne, potrebbero valere una decina di milioni ma non fanno strettamente parte del gruppo imprenditoriale”.

Poi ci sono le auto di lusso parcheggiate dentro al gruppo.

“Dentro il gruppo Filmauro, invece, sono “parcheggiate” decine tra Ferrari, Porsche e Mercedes, nuove ed usate «di particolare pregio», prese all’asta, con un valore complessivo di quasi 20 milioni alla data del bilancio e destinate alla rivendita. Attualmente, però, nel catalogo online vengono presentate solo 4 Porsche d’annata. È una delle attività secondarie della holding così come la gestione di pub e ristoranti o la produzione di gelati con il marchio Steccolecco”.

Ancora non basta, però, per spiegare i 2,5 miliardi di valutazione. Veniamo al Napoli. Non è vero che il club è senza debiti, scrive il quotidiano, anche se si tratta di un debito sano e sostenibile.

“non è vero che il club è senza debiti e ha i bilanci in utile. Il debito al 30 giugno 2022 era di 258 milioni, negli ultimi tre anni di convivenza con il Covid il Napoli ha perso 130 milioni; ha chiuso due bilanci in utile negli ultimi 8 anni e al 30 giugno 2022 il patrimonio netto era calato a 68 milioni dai 140 del 2021. Solo che il debito è “sano” e sostenibile, il club è sempre stato in grado autonomamente di far fronte alle perdite grazie alle riserve accumulate, senza necessità di ricapitalizzazione (una costante, invece, in gran parte dei top club)”.

Il calcio è di gran lunga il principale business di De Laurentiis.

“Dieci anni fa il Napoli totalizzava il 71% dei proventi di gruppo, nel 2018 l’87%, nel 2021 il 92% su 245 milioni di fatturato consolidato, quest’anno potrebbe superare il 95%. I salari e gli stipendi del personale di produzione film rappresenta da anni (anche prima del Covid) meno dell’1% di quelli del calcio, gli allenatori tesserati sono il doppio dei dipendenti dell’area cinema e i calciatori il triplo, i ricavi cinema erano il 3% del totale anche nel 2019. Con il cinema De Laurentiis fattura 6-7 milioni, con le altre attività residue una decina di milioni. Non si capisce ancora come quest’area di attività extra Napoli possa essere stata valorizzata 1,5 miliardi”.

Il Corriere analizza anche le proprietà di Los Angeles, dove, in Ventura Boulevard, a mezz’ora di auto da Hollywood,  ha sede la “Fast Lane Productions inc”, una controllata non consolidata nel bilancio Filmauro che ha come amministratore delegato il figlio di Aurelio De Laurentiis, Luigi.

“Ma anche qui di patrimonio ce n’è ben poco dal momento che l’azienda è stata chiusa a novembre 2021”.

Resta il Bari, non certo un top club da centinaia di milioni.

Il quotidiano scrive di aver inviato una richiesta scritta a Filmauro per avere chiarimenti “sul perimetro del gruppo”, ma di non aver ricevuto risposta.

ilnapolista © riproduzione riservata