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Ancelotti: «Uno stadio chiama “scimmia” un calciatore e si continua a giocare. È sbagliato»

Il tecnico del Real duro si rifiuta di parlare di calcio: «Vinicius non voleva continuare, gli ho detto che non mi sembrava giusto, non era colpa sua, non era il colpevole»

Ancelotti: «Uno stadio chiama “scimmia” un calciatore e si continua a giocare. È sbagliato»
Db Madrid 07/12/2021 - Champions League / Real Madrid-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti
As riporta le parole del tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti, che al termine della partita contro il Valencia si è rifiutato di parlare di calcio a causa degli insulti razzisti subiti da Vinicius 

«Voglio parlare di quello che è successo qui. Penso che sia più importante. Più che una sconfitta, non credi? Sono molto calmo, ma quello che è successo oggi non deve succedere. Che uno stadio gridi “scimmia” a un giocatore e che un allenatore pensi di toglierlo per questo… C’è qualcosa che non va in questo campionato»

Cosa ha detto Vinicius?

«Non voleva continuare, gli ho detto che non mi sembrava giusto, non era colpa sua, non era il colpevole. Ha continuato a giocare, e gli tirano fuori anche un rosso senza senso. Detto questo, abbiamo un problema. No, io non ce l’ho… per me Vinicius è uno dei migliori al mondo. Questi episodi di razzismo non possono passare, è stato l’intero stadio, non solo una persona, come in altre occasioni. Bisognava fermare la partita. E direi la stessa cosa se vincevamo 3-0»

Cosa ha detto all’arbitro?

«Gli ho detto che deve fermare la partita. Mi ha detto che il protocollo dice che bisogna segnalarlo, ma è stato insultato fin dal primo momento»

Come sta Vini?

«È molto triste, arrabbiato… no, è tristezza. Non può succedere questo»

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