ilNapolista

Tartaro: «La mascherina di Osimhen pesa quasi zero grammi. L’ha voluta semplice e leggera»

Al Messaggero: «Ha voluto una maschera che non lo limitasse nei colpi di testa. Le molle che la sostengono sono più pesanti della maschera in sé».

Tartaro: «La mascherina di Osimhen pesa quasi zero grammi. L’ha voluta semplice e leggera»
Db Reggio Emilia 17/02/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

Il Messaggero intervista Gianpaolo Tartaro, il chirurgo maxillo-facciale che ha realizzato la mascherina che è ormai diventata un segno distintivo dell’attaccante del Napoli, Victor Osimhen. Ormai è un anno e mezzo che Osimhen indossa la mascherina. Anche se è del tutto guarito dopo il terribile scontro con Skriniar del 2021, il nigeriano non l’ha mai più tolta. Osimhen fu operato per d’urgenza per ricomporre cinque fratture scomposte pluriframmentate allo zigomo sinistro, che coinvolgevano anche l’orbita. Tartaro racconta:

«Lo operai, e mi resi subito conto che era l’unica soluzione per consentirgli una ripresa veloce. Riduce il rischio di
recidiva del 98 per cento: ho appena scritto un lavoro scientifico sul risultato raggiunto».

Tartaro spiega come fu realizzata la mascherina.

«Da un calco del volto tramite la riproduzione in 3D, con lo scanner: a partire da quello, i tecnici hanno impostato una prima maschera. L’ho esaminata e perfezionata, chiedendo di rendere possibili determinati movimenti e chiedendo di distanziarla in alcuni punti dal volto, per evitare che un nuovo trauma si potesse ripercuotere su zigomo e mascella, ovvero in corrispondenza delle incisioni praticate per ricomporre le fratture».

Anche Osimhen ha contribuito nella realizzazione della maschera.

«Certamente, lui ha contribuito alle modifiche. Ricordo che Victor con Raffaele ha discusso a lungo sul “colpo di testa”, perché la maschera non lo limitasse nelle azioni, e devo dire che, vedendolo in partita, non gli crea alcun problema: anzi, ha segnato di testa subito, al rientro, dopo la riabilitazione».

La mascherina è nera perché realizzata in carbonio. Tartaro spiega che è stato Osimhen a volerla estremamente semplice.

«Osimhen l’ha voluta così: quanto più naturale possibile, piccola e leggera. Pesa quasi zero grammi: le molle che la sostengono sono più pesanti della maschera in sé».

Un anno e mezzo fa, si sarebbe aspettato un recupero così rapido e straordinario? Tartaro:

«Difficile rispondere con il senno di poi. Di certo, questi “super poteri” non dipendono dalla maschera, ma da Victor: è un fenomeno. Da un quadro clinico tanto complesso, mica sono tanti quelli che ne escono in modo così stupefacente».

La maschera ha dei limiti? Tartaro:

«Può proteggere il volto parzialmente, solo fino al labbro superiore: nella zona inferiore è impossibile creare un presidio adatto senza che diventi una sorta di casco integrale».

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata