Nulla può né potrà macchiare uno scudetto vinto in questo modo dal Napoli (Gazzetta)
Ieri il Napoli ne ha fatto una questione di orgoglio. Se riuscirà a centrare l'obiettivo nel weekend, anche l'uscita dalla Champions sarà dimenticata.

Db Torino 23/04/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Napoli
Stefano Agresti commenta, sulla Gazzetta dello Sport, la vittoria del Napoli sulla Juventus, allo Stadium. Il Napoli è a un passo dallo scudetto, un traguardo che finora è riuscito a raggiungere solo Maradona. Ora il Napoli sta tornando lassù. Se davvero riuscirà a centrarlo, probabilmente il prossimo fine settimana, non ci sarà niente che potrà macchiarlo, nemmeno l’uscita dalla Champions.
“Se la squadra di Spalletti sabato batterà la Salernitana, e la Lazio domenica non vincerà a San Siro contro l’Inter, il terzo titolo nella storia azzurra sarà cosa fatta, con un anticipo straordinario rispetto alla fine del campionato, ben sei giornate. A quel punto tutto – anche la Champions volata via qualche giorno fa – verrà dimenticato: niente può né potrà macchiare uno scudetto vinto in questo modo. No non resterà alcun retropensiero: solo godimento allo stato puro”.
Il Napoli “ha reagito all’eliminazione andando a vincere a Torino”.
Ma vanno riconosciuti dei meriti anche alla Juventus, scrive Agresti, che con la Juventus, sebbene con la spada di Damocle delle questioni giudiziarie, è ancora in corsa per la Champions della prossima stagione.
“I bianconeri per il momento hanno recuperato i loro quindici punti e, fino a sentenza contraria, sono tornati a occupare un posto in alto, subito alle spalle della squadra di Sarri e davanti a Roma, Milan e Inter. E questo nonostante la rocambolesca sconfitta incassata contro il Napoli. La corsa per la Champions è apertissima e piena di incertezze, a cominciare appunto dal destino della Juve legato ai tribunali oltre che al campo. Non è facile per i calciatori di Allegri giocare ogni volta con quel dubbio in testa: ma quanti punti abbiamo? Eppure contro il Napoli sono rimasti dentro la partita dall’inizio alla fine, andando vicini al successo e cedendo solo nei minuti di recupero”.
Per il Napoli si trattava soprattutto di difendere l’orgoglio.
“Anche il Napoli, come Milan e Inter, ha vinto la sua gara subito dopo la Champions, ma lo stato d’animo degli azzurri era completamente diverso, opposto rispetto a quello di rossoneri e nerazzurri. Questi ultimi, pieni di gioia, cercavano punti per non precipitare troppo lontano dalle posizioni di vertice della classifica; la squadra di Spalletti, la grande delusa della settimana europea, andava a caccia del riscatto immediato per cancellare i brutti pensieri lasciati dall’eliminazione. E questo benché non avesse la necessità assoluta di quei tre punti, perché nessuno avrebbe comunque potuto mettere in dubbio il suo primato. Era una questione di orgoglio, soprattutto. Era voglia di riscatto per avere mancato un traguardo – la semifinale di Champions – che il Napoli riteneva di dover centrare, soprattutto pensando alla superiorità nei confronti di tutte le rivali italiane, e dunque anche del Milan, mostrata in campionato. Ma questo, adesso, conta poco. Ora conta lo scudetto, quello che là aveva portato solo Diego, il più grande”.