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Agnelli: «Ceferin si sente un re e parla come un primo ministro»

Al de Telegraaf: «Ceferin e Infantino faranno di tutto per rimanere al centro del potere. Per assicurarsi i loro privilegi»

Agnelli: «Ceferin si sente un re e parla come un primo ministro»
UEFA President Aleksander Ceferin (R) shows his mobile phone to Juventus FC President Andrea Agnelli following his re-election, at the 43rd Ordinary UEFA Congress on February 7, 2019 in Rome. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

L’ex presidente della Juve, Andrea Agnelli, tra gli ideatori della Superlega quando era a capo dell’Eca e oggi fuori dal mondo Uefa, ha parlato in una lunga intervista al giornale olandese de Telegraaf dell’importanza che la Superlega avrebbe per sovvertire l’ordine costituito dalla Uefa

Agnelli batte sull’importanza di portare avanti un tale progetto e spiega che anche se la Superlega venisse sconfitta davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, non si fermerebbe: «Ho 47 anni e quindi sono troppo giovane per non fare nulla. Come europeo impegnato ho piena fiducia nel tribunale, ma non voglio speculare sull’esito, anche se spero che la sentenza cambi lo status quo. Si sa, questo è il calcio e il motto della Juventus è “fino alla fine”. In altre parole, dobbiamo aspettare la Corte prima di poter completare il lavoro sul nuovo modello di campionato europeo. Nei nostri piani gli interessi di tutte le parti interessate, club, tifosi, giocatori, sono al primo posto. Non come adesso, dove la UEFA è al primo posto in tutto. Senza possedere nulla. Controlla tutto, tutte le condizioni finanziarie, commerciali, legali e sportive. Mentre la UEFA è di fatto responsabile solo della definizione della data e dei duelli nel contesto europeo. Sono i club a occuparsi dell’organizzazione vera e propria delle partite. Sono loro a fare tutto il lavoro».

Poi l’accusa a Ceferin, con cui nel 2019 aveva studiato proprio il progetto della Superlega «Il ruolo di organizzatore della UEFA può essere assunto senza problemi da un’organizzazione gestita dai club. Non credo che la soluzione del 2019, in cui club e UEFA erano allineati sia possibile con Ceferin & co al timone. Inoltre, non è strano che ci sia un solo candidato alla presidenza sia della UEFA che della FIFA? In particolare, quelli che sono già lì: Ceferin e Gianni Infantino. È una cosa sana? Ci si può aspettare un cambiamento da queste persone? Ceferin e Infantino faranno di tutto per rimanere al centro del potere. Per assicurarsi i loro privilegi. Avete visto cosa dice Ceferin nel documentario della Apple? Come presidente UEFA, si sente potente come un re e parla come un primo ministro dell’organizzazione delle competizioni».

Agnelli conclude ricordando che Ceferine è il padrino di una delle sue figlie, come aveva già spiegato nel documento alla AppleTv

«In realtà, non ho alcun problema con lui. Quando mi chiama, rispondo. Con me l’amicizia e i sentimenti personali non si intromettono negli affari. Aleksander è il padrino di una delle mie figlie. Ne sono felice. È stata la scelta del momento. Ha promesso a Dio che, se mi succederà qualcosa, si prenderà cura di lei. Non si può dare o prendere indietro».

 

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