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“A Mourinho fa comodo il ruolo di sfavorito, abbassa le aspettative e prepara gli elogi in caso di successo”

Su Libero. Ha imparato in Inghilterra, quando non è più stato in grado di vincere. Dicendo che sarebbe potuto andar via a dicembre si erge anche a salvatore 

“A Mourinho fa comodo il ruolo di sfavorito, abbassa le aspettative e prepara gli elogi in caso di successo”
Ci Napoli 29/01/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Roma / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

Lo straordinario vantaggio del Napoli in campionato ha costretto gli allenatori a ridimensionare i loro proclami, scrive Claudio Savelli su Libero. Lo scudetto non è più contemplato.

“La corsa solitaria del Napoli ha portato le altre grandi a guardarsi le spalle e non più a guardare avanti”.

Nelle ultime settimane, gli allenatori hanno cambiato registro:

“da rimonte impossibili si è passati ai bagni di umiltà o, addirittura, alle ammissioni di inferiorità”.

Il primo a farlo, per motivi di furbizia, è stato l’allenatore della Roma, José Mourinho.

“Josè Mourinho, vecchia volpe, lo ha capito prima degli altri. Non appena si è ritrovato a ridosso dei piazzamenti per la Champions ha sottolineato come la sua Roma sia una squadra peggiore rispetto a tutte le altre nei paraggi. Anche dopo aver battuto l’Empoli ricorda che “a volte si parla della Roma come se fosse in serie B quando in realtà sta lottando con le rivali fortissime”. Il ruolo di sfavorita gli fa comodo: abbassa le aspettative della città, tiene sotto controllo l’umore dopo i passi falsi e prepara gli elogi in caso di buona riuscita della missione. Mourinho continua a dire che la rosa è cortissima ma non lo fa più con fastidio nei confronti della società come quando era all’apice dello splendore. Ora sfrutta la dimensione ridotta della Roma per proteggere il suo lavoro. Lo ha imparato negli ultimi anni in Inghilterra, quando non è più stato in grado di vincere i campionati che il suo palmares prometteva. In più ora gioca il jolly, Mourinho. “Sarei potuto andare via a dicembre e invece sono qua”. Così passa da salvatore perché ha rifiutato la panchina della sua patria”.

Anche Gasperini ormai ripete ogni volta che l’Atalanta non è obbligata a raggiungere l’Europa, rispolverando la dimensione da provinciale della società. Idem Pioli, che

“ha ridimensionato i discorsi dopo le recenti batoste. Niente più proclami o volontà di superare i propri limiti, meglio il basso profilo a oltranza”.

Anche Inzaghi non parla più di tricolore, ma neppure ha mai citato la Champions come obiettivo minimo.

“In questo è migliorato, dopo un anno di richiami di Marotta”.

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