“Zio Toni” sul Paìs: “Batterlo di potenza è impossibile, se non sei Roger Federer. E’ una tattica suicida”
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Premessa: Toni Nadal, lo “zio Toni”, dice che questo Djokovic è praticamente “ingiocabile”. Ha eguagliato suo nipote Rafa come numero di Slam vinti. E lo ha fatto con una padronanza assoluta di tutto, in Australia. Ma nel suo pezzo sul Paìs, zio Toni dà anche un piccolo consiglio su come provare – almeno provarci – a battere quell’ira d’iddio d’un serbo.
“Il suo gioco è senza dubbio il più completo del circuito, che gli permette di giocare sia in attacco che in difesa. È deciso e combattente fino allo sfinimento, e risponde con sorprendente serenità nei momenti di massima tensione. Ha anche l’ambizione e la conseguente voglia di continuare a migliorare. Prova di ciò è il suo servizio, che è stato notevolmente migliorato negli ultimi tempi”.
Ecco… e quindi? Come si fa?
“Ricordo perfettamente il giorno prima della finale contro Novak agli US Open del 2013, i dubbi che io e Rafael nutrivamo e la decisione che alla fine abbiamo preso. Per batterlo, abbiamo pensato di non dover aprire molti angoli o cambiare rapidamente direzione e giocare, al contrario, più al centro. Aumentare l’apertura del campo, la lunghezza dei movimenti e la velocità negli scambi non poteva che provocare in lui una risposta ancora più aggressiva, implacabile e definitiva. È così che abbiamo deciso di giocare più lentamente, al centro del campo e con convinzione. Fortunatamente per noi, Rafael è uscito vincitore, ma ricordo quella finale come una di quelle più difficili giocate da mio nipote”.
Per Nadal Tsitsipas non avevo chance. “Nel primo set ha voluto affrontare Novak uno contro uno, con tiri veloci e aggressivi, cambiando continuamente la direzione dei suoi tiri. Sembra impossibile battere Djokovic in quel modo a meno che tu non sia Roger Federer. Batterlo in velocità è una tattica quasi suicida“.