ilNapolista

Spalletti ha ribadito che la sua stella cometa è Sarri: «si può lasciare il segno anche senza vincere»

Noi non siamo affatto d’accordo ma gli riconosciamo coerenza. Un appunto storico: il Napoli di Maradona non era affatto bello

Spalletti ha ribadito che la sua stella cometa è Sarri: «si può lasciare il segno anche senza vincere»
Roma 27/02/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti-Maurizio Sarri

La conferenza pre-Juventus di Luciano Spalletti è stata positiva. Innanzitutto è stata rapida, risposte brevi, senza ghirighori e soprattutto senza quegli inutili richiami populistici. E sono ottimi segnali. In genere quando si aggrappa al populismo andante, vuol dire che Spalletti è nervoso e anche insicuro.

Ha risposto ad Allegri in questo giochino sgamatissimo del nascondersi. Qualche frase che sarà piaciuta certamente molto ai tifosi del Napoli.

È stato condivisibilissimo nella condanna senza se e senza ma dei violenti, frase che speriamo non gli procuri qualche noia.

E poi, di fatto, ha ripetuto il suo programma di governo sul calcio attraverso la bellezza (o presunta tale). Ovviamente non lo condividiamo. Ci è corso un brivido lungo la schiena quando, di fatto, ha detto di ispirarsi a Sarri che qui fu capace di perdere 1-0 dalla Juventus di Allegri prendendo gol in contropiede da Higuain. Ma non si può non riconoscere la coerenza di Spalletti. Lui ama quel calcio lì, vuole praticare quel calcio lì. Almeno di Sarri non ha la visione complottistica. A nostro avviso commette importanti errori storici quando nel discorso sulla bellezza (per noi presunta tale) tira in mezzo Maradona e il suo Napoli che non erano affatto belli. Quella squadra era essenziale. Maradona cercava sempre la via più breve per andare in porta, la sua tecnica non era mai fine a sé stessa. Mai. E Bianchi era quanto di più distante da questo concetto.

Non vogliamo dilungarci, Spalletti non ci convince ma gli va riconosciuta coerenza nel modo di intendere il calcio. Lo ha sbandierato alla vigilia della Juventus, ha messo una distanza enorme tra sé e il motto della Juventus, tra sé e il corto muso di Allegri. Ha detto che per lasciare il segno, come accaduto a Sarri, non sempre è necessario vincere. Noi non possiamo che limitarci a ricordare la frase di Ferrini protagonista di Quelli della notte…: «Non capisco ma mi adeguo». Magari a Spalletti riesce quel che a Sarri non riuscì, e non certo per Orsato e gli alberghi. Fin qui, i fatti gli hanno dato ragione.

ilnapolista © riproduzione riservata