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Pessotto ricorda Vialli: «Siamo allo stadio pronti ad abbracciarti»

Prima di Juventus-Udinese: «Siamo sicuri che stasera sei qui da qualche parte in mezzo a noi. Siamo venuti in tanti per farti sapere che non ti dimenticheremo mai»

Pessotto ricorda Vialli: «Siamo allo stadio pronti ad abbracciarti»
Roma 22/05/1996 - finale Champions League / Ajax-Juventus / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianluca Vialli ONLY ITALY

Prima del match Juventus-Udinese, il club torinese ha voluto ricordare Vialli, scomparso pochi giorni fa, con le parole di Pessotto, attuale ds della Primavera bianconera e compagno di Vialli ai tempi della Juve.

All’Allianz Stadium, dopo il minuto di silenzio ha preso la parola Pessotto che, visibilmente emozionato, ha voluto ricordare così l’ex compagno:

«Ciao Luca. Siamo sicuri che stasera sei qui da qualche parte in mezzo a noi. Siamo venuti in tanti per farti sapere che non ti dimenticheremo mai, non smetteremo mai di volerti bene. Sei stato una guida, in campo e fuori. Compagno di spogliatoio, di vittorie. Un capitano, un amico. Nessuno potrà scordare la tua sottile ironia, la tua classe, il tuo carisma, la tua tenacia. Nessuno potrà dimenticare le emozioni delle tue giocate e dei tuoi gol. Ci mancheranno tanto i tuoi sorrisi. Siamo allo stadio pronti ad abbracciarti, così come siamo stati sempre pronti ad esultare per ogni tua prodezza. Ciao capitano, fai buon viaggio. Ti vogliamo bene».

Vialli è stato l’ultimo capitano della Juve ad alzare la Champions. Lui stesso auspicava che questo record fosse superato.

Poche ore fa anche le parole del commissario tecnico Mancini che in un video ha voluto ricordare l’affetto che lo legava a Vialli, con cui ha praticamente trascorso metà della sua carriera nel calcio giocato.

Questa mattina invece, Spalletti ha voluto anticipare le domande dei giornalisti e ha iniziato la conferenza stampa raccontando un aneddoto su Vialli che ha commosso tutti i presenti:

«Non vi faccio buttar via una domanda e comincio col ricordo di Gianluca: il ricordo personale che lo rappresenta è nella stagione 85, a Chiavari, era la Sampdoria sua e di Mancini e si usava fare amichevoli perché non c’erano tutti questi infrasettimanali e su un lancio mi trovai a correre su di lui, fece 20 metri all’indietro per rialzarmi e tirarmi su, già lì si vedeva molto bene da giovane la capacità di essere un leader, senza farlo mai pesare a nessuno, è stato un uomo di grande carisma, precursore di grandi idee, visioni, in campo e fuori, me lo ricordo sempre nella Juve ed è stato tra i più a pressare alto ed in quel momento non si usava molto».

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