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“La vita bugiarda degli adulti”, la serie Netflix che rilancerà l’immagine di Napoli

Diretta dall’ottimo Edoardo De Angelis, è tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante, monaciello letterario della città

“La vita bugiarda degli adulti”, la serie Netflix che rilancerà l’immagine di Napoli

Da ieri su Netflix potete trovare in sei puntate la serie “La vita bugiarda degli adulti” tratta dal romanzo omonimo dell’ectoplasma narrativo napoletano Elena Ferrante. Per la regia dell’ottimo Edoardo De Angelis – “Perez”, “Indivisibili” – e con la sceneggiatura, molto rispettosa del testo dell’autrice, firmata dallo Strega 2014 Francesco Piccolo e da Laura Paolacci. La serie è una produzione Netflix originale ed è rilasciata in tutto il mondo in omaggio anche ai tanti lettori che in Europa e nei Paesi anglofoni ha la nostra autrice.

Giovanna (Giordana Marengo) è una ragazza ai primi anni del liceo, figlia di un prof di Filosofia Andrea (Alessandro Preziosi) – pensieroso e studioso – e di Nella (Pina Turco) una prof di Latino, gentile senza essere una mamma empatica. Da pochi mesi Giovanna si trova in un momento di cambiamento e snobba la scuola: questo provoca in lei la preoccupazione dei genitori che addebitano il fatto ad un cambiamento fisico che a loro dire la fa assomigliare alla sorella del prof. Vittoria (Valeria Golino), reproba familiare indicibile. Da quel momento – mentre nulla cambia attorno a lei: né Napoli, né il Rione Alto, né le sue amiche Ida (Azzurra Mennella) ed Angela (Rosella Gamba) – Giovanna vuole conoscere la zia popolana per interrogarsi sulla sua identità e prende a frequentarla.

De Angelis divide – nel romanzo non ci sembra ciò accada – le sei puntate contrassegnandole con titoli – “Bellezza”, “Somiglianza”, “Amarezza”, “Solitudine”, “Verità” – partizioni che scandiscono la ricerca di Giovanna-Giannina. Ed anche la ricerca di quella seconda Napoli che i genitori gli avevano vietato di conoscere. Altra differenza con il romanzo della Ferrante è l’età della ragazza: nel romanzo si parte dai dodici anni… e si arriva ai quindici: la Marengo ha invero già il corpo di una donna diciannovenne.

Giovanna riuscirà a capire “che dietro quella tensione ci doveva essere una storia di torti fatti e ricevuti, ma sapevo poco, all’epoca, di vicende familiari e soprattutto non consideravo quella zia terribile una persona di famiglia… (La vita bugiarda degli adulti, ibidem, Edizioni e/o)“.

Di certo la serie rilancerà l’immagine della Città partenopea portandoLe molti turisti culturali ed al contempo aumenterà ancora i tanti lettori della scrittrice – intima e narrativamente feconda – Ferrante. Monaciello letterario di una città che sembra sempre sul punto di morire ma che produce sempre più narrazioni di formazioni vivide e taglienti.

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