ilNapolista

Abusi, soprusi, furbate e inchieste: lo sport italiano vince sul campo ma cade a pezzi fuori (Il Fatto)

Calcio, sci, nuoto, ginnastica: su 47 federazioni quasi non ce n’è una che si salvi, tra scandali e scandaletti che nessuno più controlla. Altro che modello

Abusi, soprusi, furbate e inchieste: lo sport italiano vince sul campo ma cade a pezzi fuori (Il Fatto)
Roma 12/10/2016 - Presentazione del piano 'Sport e Periferia / foto Insidefoto/Image nella foto: Giovanni Malago' ONLY ITALY

Abusi, soprusi, furbate e inchieste: lo sport italiano vince sul campo ma cade a pezzi fuori (Il Fatto)

Lo sport italiano vince sul campo ma cade a pezzi fuori. Calcio, sci, nuoto, ginnastica, scandali ovunque. Si fa il pieno di medaglie ma pure di abusi, furbate e inchieste. Lo scrive Lorenzo Vendemiale su Il Fatto Quotidiano. Altro che modello. E non ci sono nemmeno controlli che tengano.

“Campioni sì, ma di cosa? Di medaglie, e pure di abusi e soprusi, furbate, inchieste. Il 2022, come il 2021, è stato un anno record per lo sport azzurro. Il n.1 del Coni, Giovanni Malagò, lo celebra come eccellenza italiana e invoca a modello per la società. Ma lo stesso movimento che in campo fa incetta di successi, fuori cade a pezzi: su 47 federazioni – sempre più numerose, ingrassate dai soldi pubblici –, quasi non ce n’è una che si salvi, tra scandali e
scandaletti, nessuno più che controlla, e anzi nemmeno ci prova. Prendiamo il calcio. Sport nazionale se ce n’è uno, non rappresenta il movimento solo perché sta messo peggio: le altre discipline almeno vincono, il pallone manco
quello”.

La Serie C ha sfiduciato Ghirelli. L’Aia è stata travolta dallo scandalo D’Onofrio, con le conseguenti dimissioni di Trentalange. Per non parlare dell’inchiesta sulla Juventus, che la Figc non si è mostrata adeguata a perseguire.

“Completa il quadro l’inchiesta sulle plusvalenze fittizie e gli stipendi paralleli della Juventus, che la Figc fin qui si è dimostrata inadeguata a perseguire, per lassismo, inettitudine o mancanza di strumenti. Scenario desolante, da fine impero. Le riforme sono una chimera, il sistema è in coma. Forse irreversibile”.

E poi c’è lo scandalo Farfalle nella ginnastica, la squalifica di Barelli nel nuoto. Intanto il capo di Federsci si è fatto
rieleggere contro la legge. Il rugby è alle prese con un regolamento di conti interno per il pasticcio sul tesseramento degli stranieri mentre l’atletica è paralizzata dalle lotte intestine e il ciclismo ha dimenticato in fretta gli strani bonifici per le provvigioni degli sponsor, vicenda su cui il Coni non ha ritenuto di approfondire. E si può andare avanti all’infinito, scrive Vendemiale.

“Un autentico far-west, che richiede un giro di vite. Come togliere la giustizia sportiva dal controllo delle Federazioni. Ma nessuno fa nulla e lo sport è allo sbando. Il suo grande capo Malagò è sempre più preso dai Giochi, di potere e di Milano-Cortina, pure quelli un disastro. Da quando il governo gli ha tolto la gestione dei contributi pubblici, ha mollato le redini delle Federazioni, con un disinteresse interessato”.

E il Governo?

“non pervenuto: quando si è intromesso, è stato rimbalzato dalla proverbiale autonomia che lo sport interpreta come libertà di fare ciò che vuole. Vedremo cosa farà Andrea Abodi, ministro di un mondo con tanti potentati e nessun padrone, in cui tutto concesso perché vinciamo. Finché vinciamo”.

ilnapolista © riproduzione riservata