Sulla Gazzetta. I giocatori si aiutano sempre fra loro, non lasciano mai da solo un compagno in difficoltà. Questo ha reso la loro difesa impenetrabile

Il Marocco è così squadra che assomiglia più ad un club che ad una nazionale. Lo scrive Claudio Ranieri sulla Gazzetta dello Sport. I risultati della squadra di Regragui, l’approdo alla semifinale al Mondiale in Qatar, sembrano quasi una favola, ma il caso non c’entra, scrive.
“Il Marocco, infatti, è innanzitutto una SQUADRA, nel senso più letterale del termine. Se volessi fare un complimento al lavoro che sta portando avanti da poco tempo il c.t. Walid Regragui – uno che ha idee chiare e sa già come fare a vincere – è che i suoi sembrano giocare come se fossero espressione di un club e non una nazionale assemblata con calciatori provenienti da esperienze diverse. Si aiutano sempre fra di loro, non lasciano mai solo un compagno in difficoltà: tutte cose che un allenatore chiede e fa metabolizzare, in genere, in un lasso di tempo non proprio breve”.
Il Marocco gioca corto e con spirito altruista. Ranieri scrive:
“i reparti sono sempre molto stretti e così chi è in campo non deve coprire spazi troppo larghi”.
“In generale, è proprio il loro modo di giocare molto compatto che ha reso finora la difesa impenetrabile, tanto che ha subito solo un gol (e su autorete). Certo, l’effetto collaterale è che gli attaccanti a volte sono molto isolati e fanno più fatica a rendersi pericolosi, ma occhio alle sottovalutazioni. Non sono affatto modesti”.
Naturalmente, contro la Francia, il Marocco parte sfavorito, continua Ranieri. I campioni del mondo hanno una qualità straordinaria, ma
“una semifinale però è aperta a tutti i risultati, perché il Marocco ha trovato una consapevolezza che la rende capace di qualsiasi impresa”.