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Cherubini: «Lo dissi a Paratici che esagerava con le plusvalenze. Con Marotta si frenava»

Il ds Juve intercettato con il contabile: «Si svegliava una mattina e firmava 20 milioni. Diceva: “Non ci importa, nessuno ti può dire nulla”».

Cherubini: «Lo dissi a Paratici che esagerava con le plusvalenze. Con Marotta si frenava»
Db Parma 24/08/2019 - campionato di calcio serie A / Parma-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Fabio Paratici

Cherubini: «Da quando Marotta è andato via Paratici ha avuto carta bianca. Gli ho detto che esagerava»

«Fabio Paratici ha avuto carta libera da quando Marotta se n’è andato dalla Juventus». Parole di Federico Cherubini, direttore sportivo della Juventus, intercettato mentre dialoga amabilmente con il contabile del club bianconero, Stefano Bertola. Oggi, sui quotidiani, nuove intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Torino sulle plusvalenze. In particolare, l’unica intercettazione ambientale che risulta agli atti, registrata in un ristorante torinese situato nei pressi della sede della Juventus.

Il 22 luglio 2021, Cherubini incontra a cena Stefano Bertola. I due ovviamente non sanno di essere intercettati anche nel ristorante. La Guardia di Finanza ha piazzato delle cimici qualche ora prima. Ne scrivono un po’ tutti i giornali, oggi, in particolare Corriere della Sera, Fatto Quotidiano e La Repubblica. L’argomento della discussione tra Cherubini e Bertola sono le plusvalenze e in particolare il ruolo di Fabio Paratici, che ha lasciato il club da qualche giorno. Cherubini spiega che aveva detto a Paratici che stava esagerando con le plusvalenze, che si era spinto troppo oltre, ma che Paratici se ne era infischiato, dicendo che tanto, qualsiasi cosa si scrivesse nelle carte, nessuno mai avrebbe detto niente. Non contava il numero di milioni indicati.

Cherubini dice:

«Tutte le plusvalenze sono artefatte nei valori: se torniamo a essere bravi le avremmo sane come facevamo un tempo. Io l’ho detto a Fabio: è una modalità lecita ma hai spinto troppo. E lui mi rispondeva: “Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla”. Fabio si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Ha avuto carta libera».

In un’altra telefonata, citata da La Repubblica, Cherubini parla ancora di Paratici. Sottolinea che finché nel club c’era stato Beppe Marotta, il direttore sportivo era stato in qualche modo frenato nella pratica delle plusvalenze sfrenate, ma da quando Marotta aveva lasciato il club, Paratici aveva avuto carta bianca su tutto. Nessuno più lo aveva arginato.

«Con Fabio non si poteva ragionare. Finché c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera».

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