Il racconto a Sat 1: «Ho imparato una dura lezione, molto costosa e molto dolorosa. Alcune cose accadono per una buona ragione»
Boris Becker ha raccontato la sua esperienza in carcere all’emittente Sat 1. L’ex tennista è stato condannato a 2 anni e mezzo di prigione per bancarotta. Le prime settimane dopo la condanna le ha trascorse nella prigione di Wandsworth, a Londra, una delle peggiori carceri inglesi. Il Daily Mail, qualche tempo fa, dedicò un reportage alla prigione: topi, droga, criminali violenti.
Becker racconta la sua permanenza a Wandsworth.
“In prigione non sei nessuno. Sei solo un numero. Il mio era A2923EV. Non mi chiamavo Boris, ero un numero. E a nessuno frega un caz… di chi sei. Credo di aver riscoperto l’umano in me, la persona che ero una volta”.
Becker ha raccontato che il cibo, tra l’altro fornito in porzioni insufficienti a togliergli la fame, era pessimo, che non si svolgeva alcun tipo di attività integrative e di aver vissuto in un clima di grande violenza.
“Ho imparato una dura lezione, molto costosa e molto dolorosa. Ma l’intera faccenda mi ha insegnato qualcosa di molto importante e utile. E alcune cose accadono per una buona ragione”.
Ha raccontato anche il momento in cui ha lasciato il carcere.
“Dalle sei di quella mattina mi sono seduto sul bordo del letto e ho sperato che la porta della cella si aprisse. Sono venuti a prendermi alle 7:30, hanno aperto la porta e mi hanno chiesto: ‘Sei pronto?’ Ho detto: ‘Andiamo!’ Avevo già preparato tutto in anticipo”.
Il 15 dicembre 2022, Becker è stato rilasciato e estradato in Germania. Ha scontato poco più di sei mesi di pena. In Germania può muoversi da uomo libero. Ciò è possibile grazie a un programma di sgravio delle carceri britanniche: i detenuti senza cittadinanza britannica vengono rilasciati in anticipo ed estradati in patria. Tuttavia, non possono più entrare in Gran Bretagna fino alla fine della pena (nel caso di Becker fino all’autunno 2024). Boris Becker è tornato in Germania dal 16 dicembre.