Valencia, il dt Corona: «Gattuso ha carattere e mentalità vincente, può portarci dove vogliamo»
«Il pareggio non è nel suo vocabolario, sta sviluppando un stile di gioco attraente, che sta coinvolgendo molto i nostri tifosi».
Napoli 02/05/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Insidefoto/Image Sport
nella foto: Gennaro Gattuso
Il direttore tecnico del Valencia, Miguel Angel Corona, ha spiegato diffusamente, durante un evento organizzato da LaLiga a Madrid, il progetto del club, in cui un ruolo chiave è quello dell’allenatore, Gennaro Gattuso, “una figura chiave”, ha detto. Corona ha spiegato che il Valencia sta attraversando una fase di ricostruzione che servirà a riportare la squadra in Europa.
«Stiamo provando a ricostruire noi stessi, ma sempre attraverso il campo di gioco, in un modello a lungo termine. Per questo è fondamentale la figura del nostro allenatore, Gennaro Gattuso, un uomo con esperienza, carattere e mentalità vincente, capace di portarci dove vogliamo. Stiamo cambiando lo stile di gioco e la mentalità».
Il direttore tecnico ha spiegato che il progetto è quello di portare il club ad essere finanziariamente sostenibile, ma ha insistito sul fatto che non si tratta di una strategia finanziaria ma sportiva:
«Vogliamo sviluppare una mentalità positiva, essere competitivi e sostenibili. Abbiamo una squadra che è la più giovane del campionato e Gattuso è la chiave per lavorare con questi ragazzi. L’obiettivo è sviluppare quella mentalità per essere finanziariamente sostenibile e crescere, cambiando attraverso quello che succede sul campo di gioco».
Il ruolo di Gattuso è stato determinante anche sul mercato, per scegliere i profili dei giocatori che avevano il talento necessario per il Valencia ma che non costassero troppo per le casse del club, ha spiegato. Gattuso, inoltre, è anche la chiave per recuperare la fedeltà degli spalti.
«Con Gattuso abbiamo iniziato alla grande la competizione e stiamo cercando di ritrovare la comunione con i tifosi. Gattuso è un leader, un vincente, il pareggio non è nel suo vocabolario, sta sviluppando un stile di gioco attraente, che non ha nulla a che fare con com’era come giocatore. Quello stile sta coinvolgendo molto i nostri tifosi».
Corona ha parlato anche di Cavani, importantissimo per la crescita dei giovani giocatori in squadra.
«E’ un grande elemento per il Valencia. Il suo arrivo ha avuto un impatto enorme. Stavamo ancora combattendo per giocatori di fama prestigio, veniva dallo United. Alla sua presentazione c’erano 8.000 persone. Ci regala un’esperienza incredibile in campo. Ci sono state partite in cui è stato sostituito e la squadra si è un po’ stemperata. Ci sono giocatori che sono come un padre. Nel senso che quando sono a casa i bambini sono più tranquilli. Cavani è uno di quelli, solo con la sua presenza e leadership ci aiuta molto. Tante volte sorgono dubbi sull’età, ma Cavani li ha dissipati tutti, perché ha un coinvolgimento molto ampio, non solo in campo ma anche fuori».
Alla Gazzetta: «In difesa c'erano Maldini, Costacurta, Baresi... Quale spazio potevo avere? Mi sono dovuto ritirare a 25 anni. Ora vendo il pane a San Francisco».
“Ha fatto grandi complimenti al mio Milan, che in Italia dicevano vincesse solo perché c'erano grandi campioni. Zidane, da allenatore, lo ha visto come un modello di riferimento”.
Sul Fatto Quotidiano: Rabiot ha espresso che giocare Milan-Como in Australia fosse folle, cosa che ogni persona dotata di buon senso pensa, venendo subito zittito dall'ad della Serie A De Siervo.
Spalletti stimava Kean e aveva Retegui, ma non si è mai lasciato tentare dall’idea di stravolgere le tattiche. Con Gattuso è nata l'Italia a trazione offensiva.
Moshe Zuares al CorSera: «Prepariamo le partite lontano da casa, mentre arrivano le notizie di allarmi o di attacchi in corso in Israele. L'anno scorso ottima atmosfera a Udine».
Elicotteri e droni delle forze dell’ordine sorvolano lo stadio Friuli, l’hotel che ospita i calciatori israeliani, la sede del ritiro azzurro a Buttrio. Libero: a supporto ci sarà il Mossad, i servizi segreti israeliani.
Alla Gazzetta: «A Napoli è finita perché il presidente aveva preso il sopravvento. Ha detto a una giornalista che il campionato con quel Napoli lo avrebbe vinto anche lui, è una roba che non si può sentire».
Il Daily Record gli ha dato voto 7 per il match contro la Bielorussia, dove ha anche segnato: “la stella del Napoli ha avuto una partenza lenta, ma nel secondo tempo si è sbloccato”.
"Ora finalmente iniziano a essere tutti consapevoli- giocatori in primis, ma anche dirigenti federali, media e addetti ai lavori - che le partite vanno giocate perché l’Italia non è più un top-club nazionale".
Sembra già pronto a riaggregarsi al gruppo ed essere titolare contro i granata, ma dovrà dare garanzie. Il dolore della lesione al gluteo sembra sparito.