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Se nel Brasile si passassero il pallone, farebbero dieci gol a partita

Annichilisce la Serbia (solo 2-0), ma in attacco tra Neymar e Vinicius è il tripudio dell’egoismo. Richarlison segna due gol, il secondo da cineteca

Se nel Brasile si passassero il pallone, farebbero dieci gol a partita
Brazil's forward #09 Richarlison strikes the ball next to Serbia's defender #05 Milos Veljkovic to score his team's second goal during the Qatar 2022 World Cup Group G football match between Brazil and Serbia at the Lusail Stadium in Lusail, north of Doha on November 24, 2022. (Photo by Giuseppe CACACE / AFP)

Quel che è andato in scena stasera al Lusail Stadium è stato un vero e proprio esperimento calcistico. Andato in scena fino al 72esimo. Il Brasile di Tite ha giocato e stava battendo la Serbia senza quasi mai passarsi il pallone in attacco. La Nazionale verde-oro è e si sente talmente più forte degli avversari che là davanti gioca come si faceva per strada, non si passava mai il pallone, lo sfizio era fare gol, il collettivismo calcistico era un concetto extra-terrestre. Il Brasile continua a giocare come se fosse per strada. Soprattutto là davanti dove tra Vinicius e Neymar è praticamente impossibile individuare il capofila dell’egoismo.

Non se la passano quasi mai. Al punto che il primo gol, di Richarlison (che ha segnato una doppietta) è nato da un pallone rubato da Vinicius a Neymar. Il numero 10 nel pieno dell’ennesima serpentina, non avrebbe mai e poi mai appoggiato a sinistra all’attaccante del Real Madrid che infatti ruba il tempo a Neymar e calcia in porta, sulla respinta c’è il tap-in di Richarlison che segna l’1-0. È il minuto 62. Il gol è meritato. Il problema è che il Brasile deve arrivare in porta solo ed esclusivamente con azioni individuali. Così, ovviamente, diventa tutto più difficile.

Ogni tanto Vinicius si ricorda che nel Real la appoggiava spesso e volentieri al centro (dove ad attenderlo c’era Benzema) e allora decide che è giunto il momento di farlo anche nella Seleçao. L’azione è sempre la stessa, ubriaca di finte il diretto avversario, fa per andare verso il fondo e invece la appoggia in area dritto per dritto. Una volta, la prima, Neymar calcia alle stelle. La seconda, Richarlison va per controllarla, alza il pallone (crediamo volontariamente), si avvita in volo e segna un gol da cineteca, da album Panini.

Proprio lui, Richarlison, il centravanti che Tite ha fortemente voluto al centro dell’attacco al posto di Juan Jesus e che per sessanta minuti buoni non l’ha beccata mai.

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