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Lazio, che flop: sconfitta dal Feyenoord, è retrocessa in Conference

Il Sarriball fa faville in Europa. A una Lazio nervosa (tanti ammoniti, un espulso) bastava un pareggio per il primo posto e invece si ritrova fuori dall’Europa League. Passano Feyenoord e Midtjylland

Lazio, che flop: sconfitta dal Feyenoord, è retrocessa in Conference
Roma 02/12/2021 - campionato di calcio serie A / Lazio-Udinese / foto Imago/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Che flop per la Lazio di Maurizio Sarri: i biancocelesti hanno perso in Olanda, contro il Feyenoord, la partita decisiva del girone di Europa League e sono stati clamorosamente retrocessi in Conference League. Uno a zero il risultato, gol pesantissimo, al 64esimo, dell’irreprensibile Santiago Tomas Gimenez che non segnava dal 15 settembre. Un gol che vale il primo obiettivo stagionale fallito per la Lazio e per l’allenatore di Figline Valdarno. Direttamente agli ottavi ci va il Feyenoord, ai sedicesimi ci va il Midtjylland che affronterà una squadra sorteggiata tra le terze dei gironi di Champions.

La Lazio, per qualificarsi – e addirittura da prima del girone – abbisognava di un umile e semplice pareggio. E invece tutto sommato ha meritato di perdere. Ha giocato una partita nervosa, basti pensare che sono stati ammoniti cinque calciatori oltre al solito Sarri: Lazzari, Zaccagni, Pedro, Cancellieri e Patric, coinvolto in una zuffa nel finale. Luka Romero in pochissimi minuti di gialli se ne è procurati addirittura due ed è stato espulso: stizzato, ha buttato un pallone per aria quando era appena ammonito pochi attimi prima. A pesare, ovviamente, ci sono i due pareggini con l’umile Sturm Graz, fanalino di coda del girone. Oltre alla clamorosa sconfitta (5 a 1) col Midtjylland.

Per gli amanti della cabala, è da segnalare che lo stadio del Feyenoord è a questo punto da considerare nefasto per Sarri. È lo stesso stadio in cui perse nel 2017 col Napoli, ma erano i gironi di Champions. Anche in quel caso la sconfitta, all’ultima giornata, costò l’eliminazione.

E pensare che stavolta Milinkovic – per la cui ammonizione che costa la squalifica nel derby Sarri sta invocando una specie di processo – c’era. È stato in campo tutti i novanta minuti, ma non ha regalato guizzi.

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