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Gravina: «I cori antisemiti ascoltati in Roma-Lazio sono una ferita lacerante»

Il presidente Figc: «Possiamo interrompere tutto questo solo con un processo di educazione. Chiediamo ai club di identificare i responsabili»

Gravina: «I cori antisemiti ascoltati in Roma-Lazio sono una ferita lacerante»
Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2022 - Finalissima 2022 / Italia-Argentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa a margine della presentazione della mostra del Museo del Calcio di Corverciano andata in scena al Salone d’Onore del Coni, a Roma. Gravina si è espresso sul procedimento della giustizia sportiva sui cori antisemiti intonati dai tifosi della Lazio presenti in Curva Nord durante il derby capitolino che si è giocato nel weekend.

«I cori beceri negli stadi si contrastano con forme di repressione ed educazione a cominciare da famiglie e scuole. Al di là della discriminazione razziale o territoriale, è una ferita lacerante nella nostra socialità. Mi rattrista vedere ragazzi di 12-13 anni festeggiare con quei cori beceri. Possiamo interrompere tutto questo solo con un processo di educazione. Con la presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni, stiamo creando percorsi collaborativi. L’obiettivo è reprimere, educare e soprattutto prevenire. Chiediamo collaborazione anche alle nostre società per identificare subito i soggetti responsabili».

Così raccontavamo l’accaduto dopo il derby. I fatti su cui oggi si è espresso Gravina.

Cori antisemiti della Curva Nord. È stato un derby colorato (vinto dalla Lazio 1-0), in cui le tifoserie non si sono risparmiate con la fantasia delle scenografie che hanno accolto le squadre in campo. Ma è stato anche un derby della vergogna per gli scandalisi cori antisemiti che si sono sentiti dalla Curva Nord.  A testimoniarlo un video pubblicato su instagram.

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A pochi metri c’erano i giocatori della Lazio che ballavano e festeggiavano la vittoria per 1-0, come ricorda la Gazzetta dello Sport. Una reazione che sorprende non poco, anzi sconvolge. La sola spiegazione plausibile è che non si siano resi conto di cosa stesse cantando la curva mentre saltavano. Nessuno ha chiesto loro di smettere di cantare “romanista ebreo”.

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