Il presidente Figc: «Possiamo interrompere tutto questo solo con un processo di educazione. Chiediamo ai club di identificare i responsabili»
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa a margine della presentazione della mostra del Museo del Calcio di Corverciano andata in scena al Salone d’Onore del Coni, a Roma. Gravina si è espresso sul procedimento della giustizia sportiva sui cori antisemiti intonati dai tifosi della Lazio presenti in Curva Nord durante il derby capitolino che si è giocato nel weekend.
«I cori beceri negli stadi si contrastano con forme di repressione ed educazione a cominciare da famiglie e scuole. Al di là della discriminazione razziale o territoriale, è una ferita lacerante nella nostra socialità. Mi rattrista vedere ragazzi di 12-13 anni festeggiare con quei cori beceri. Possiamo interrompere tutto questo solo con un processo di educazione. Con la presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni, stiamo creando percorsi collaborativi. L’obiettivo è reprimere, educare e soprattutto prevenire. Chiediamo collaborazione anche alle nostre società per identificare subito i soggetti responsabili».
Così raccontavamo l’accaduto dopo il derby. I fatti su cui oggi si è espresso Gravina.
Cori antisemiti della Curva Nord. È stato un derby colorato (vinto dalla Lazio 1-0), in cui le tifoserie non si sono risparmiate con la fantasia delle scenografie che hanno accolto le squadre in campo. Ma è stato anche un derby della vergogna per gli scandalisi cori antisemiti che si sono sentiti dalla Curva Nord. A testimoniarlo un video pubblicato su instagram.
«In sinagoga vai a pregare, ti farò sempre scappare»
A pochi metri c’erano i giocatori della Lazio che ballavano e festeggiavano la vittoria per 1-0, come ricorda la Gazzetta dello Sport. Una reazione che sorprende non poco, anzi sconvolge. La sola spiegazione plausibile è che non si siano resi conto di cosa stesse cantando la curva mentre saltavano. Nessuno ha chiesto loro di smettere di cantare “romanista ebreo”.