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Dybala: «Karsdorp? Non c’ero, ho parlato con i compagni, le cose rimangono nello spogliatoio»

A Dazn. «Saremo vicini a tutti, quelli che faranno bene, quelli che faranno male. Il rigore? L’ho lasciato a Belotti, nessun problema»

Dybala: «Karsdorp? Non c’ero, ho parlato con i compagni, le cose rimangono nello spogliatoio»
Db Torino 27/08/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Paulo Dybala

Paulo Dybala interviene ai microfoni di Dazn dopo la partita della Roma contro il Torino, 1-1 il risultato.

Di seguito le sue parole.

Dybala rientrato oggi pomeriggio dall’infortunio, lo stadio della Roma l’ha accolto con un’ovazione.

«L’affetto della gente di Roma, dal primo giorno, è stato incredibile e io avevo tanta voglia di giocare oggi. In queste settimane ho lavorato tantissimo per esserci, mi sarebbe piaciuto rientrare prima ma non ho potuto farlo. Ho parlato col mister, gli ho detto che se aveva bisogno di me io ero a disposizione. Nonostante sapessi della convocazione al Mondiale volevo dare una mano alla mia squadra. Speriamo che vada bene il Mondiale. Ancora non sapevo qualche giorno fa se ce l’avessi fatta a partecipare. Cerco di essere al massimo. Per la Roma e per quello che sta per arrivare. Ho stretto il più possibile i tempi»

Sul rigore, se doveva calciare lui.

«Non stava scritto da nessuna parte chi doveva calciare il rigore, a volte è questione di secondi e si decide al momento. Io ho alzato la testa, Andrea (Belotti, ndr) aveva la palla, si sentiva di calciarlo, c’è stato uno scambio di sguardi tra me e lui, l’ho lasciato e non c’è stato nessun problema. Ci fidiamo di tutti i compagni, Belotti è un attaccante che ha fatto tantissimi gol, che sente la porta, oggi l’ha sbagliato ma lo poteva sbagliare chiunque»

Sul caso Karsdorp.

«Non l’ho vissuto, quando è successo non c’ero. Poi ovviamente ne ho parlato coi compagni nello spogliatoio e tante cose rimangono nello spogliatoio. Quel che posso dire è che siamo un gruppo unito, che ci sosteniamo l’un l’altro. Saremo vicini a tutti, quelli che faranno bene, quelli che faranno male, quelli che saranno criticati e quelli che non lo saranno».

Sul Mondiale.

«So che per l’Italia è dura perché non è solo questo Mondiale ma anche quello di quattro anni fa. So che tra Italia e Argentina c’è tanto affetto, quindi spero che gli italiani tifino per noi. Quanto sono carico? Non c’è neanche bisogno di dirlo…»

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