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Sconcerti: il modello di calcio di Napoli e Benfica è il più interessante, da imitare

Sul CorSera. Vivono di academy private e scouting, si riproducono continuamente. Non c’è bisogno di uno sceicco che si diverta a finanziare

Sconcerti: il modello di calcio di Napoli e Benfica è il più interessante, da imitare
Mg Cremona 09/10/2022 - campionato di calcio serie A / Cremonese-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Napoli

Sul Corriere della Sera Mario Sconcerti commenta le vittorie in Champions di Inter e Napoli.

le grandi squadre si vedono da come sanno vincere le partite che sembrano facili“.

Quello che hanno fatto le squadre di Inzaghi e Spalletti. La differenza non la fa quanto davvero gli avversari siano scomodi o meno, ma il modo in cui si affrontano le partite.

“Non importa se lo sono davvero, conta come le affronti, se la facilità dell’avversario ti condiziona o meno. Inter e
Napoli hanno battuto due squadre che insieme non hanno fatto un punto in dieci partite, hanno anzi subito quasi quaranta gol, ma le hanno battute da grandi squadre. Dominando, accelerando, non sprecando energie, semplicemente giocando il calcio che sanno”.

Sconcerti accosta il Napoli di Spalletti al Benfica. Parla di due squadre che portano avanti il modello di calcio più interessante, basato su spese non folli, su scouting e mercato intelligente. Un modello da imitare.

“Direi che Napoli e Benfica sono le squadre che, oltre alla qualificazione, hanno portato avanti il modello di calcio più
interessante. Intendo nel tutto, società, squadra, politiche di mercato, conseguenze nel gioco. Non si parla di super società, il Benfica nel 2021 ha fatturato poco più di cento milioni, si parla di competenza. Non ci sono ricchezze alle spalle in Portogallo e nemmeno tanti diritti televisivi. Non ci sono grandi proprietà straniere. Benfica e Napoli vivono di academy private e scouting. Cioè si riproducono continuamente. Non c’è bisogno di avere nessun sceicco che si diverta a finanziare. È un modello non assoluto, ma così semplice, così evidente, che sembra potrebbero seguirlo
tutti. Non è così. Perché si basa sul saper vendere i giovani avendo già sostituti equivalenti. Cioè la cosa più difficile che ci sia in uno sport dove ogni stagione i bravi non sono mai gli stessi o sono subito degli altri”.

 

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